I quindicimila abitanti del distretto di Kingoué, in Congo, hanno raccolto e versato l’equivalente di 238 euro a favore dei paesi terremotati del Centro Italia. I trenta villaggi che formano il distretto di Kingoué si trovano ai margini della foresta pluviale, in un’area che non è coperta né dall’acqua corrente né dalla luce elettrica. L’iniziativa è partita da padre Ghislain, sacerdote congolese che ha studiato in Italia ed è fra i promotori dell’Associazione italiana Amici del Congo, che da anni aiuta le comunità di quell’area. Dopo aver mostrato le fotografie dei danni causati ad Amatrice e Arquata Scrivia in agosto alla popolazione, padre Ghislain e il sindaco di Kingoué, Daniel Mouangoueya, riescono a coinvolgere molti villaggi in una raccolta fondi che si intensifica dopo le nuove scosse di ottobre. “Ci siamo sentiti coinvolti nel lutto che tocca il vostro paese e l’Italia”, ha scritto Mouangoueya in una lettera rivolta al Presidente della Regione Umbria, ricordando i tanti italiani e i tanti umbri coinvolti in molte attività socio-umanitarie a favore degli abitanti di Kingoué e del Congo. Per questo, “abbiamo deciso di organizzare una raccolta minima di denaro per manifestare la nostra solidarietà”, una cifra che vale almeno il doppio se si considera che nove abitanti su dieci di Kingoué non hanno un lavoro e che il reddito medio pro-capite in Congo non arriva ai 460 € l’anno.