(Adnkronos) – Gli attuali impegni assunti contro la crisi climatica mettono il mondo sulla buona strada per un aumento della temperatura di 2,5 -2,9 gradi in questo secolo, rispetto ai livelli preindustriali. Lo rivela l’ultimo Emissions Gap Report del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). Pubblicato prima del vertice sul clima, la Cop28 di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, l”Emissions Gap Report 2023: Broken Record – Temperatures hit new highs, yet world fails to cut emissions (again)’, rileva che sono necessari tagli alle emissioni di gas serra al 2030 pari al 28% per raggiungere l’obiettivo dei 2°C e al 42% per il target di 1,5°C.
Secondo il report, “se tutti gli Ndc condizionati e gli impegni ‘net zero’ a lungo termine fossero rispettati, sarebbe possibile limitare l’aumento della temperatura a 2°C. Tuttavia, gli impegni ‘net zero’ non sono attualmente considerati credibili: nessuno dei paesi del G20 sta riducendo le emissioni a un ritmo coerente con i propri obiettivi ‘net zero’. Anche nello scenario più ottimistico, la probabilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C è solo del 14%”.
Fino all’inizio di ottobre di quest’anno – ricorda il rapporto – sono stati registrati 86 giorni con temperature superiori a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Settembre è stato il mese più caldo mai registrato, con temperature medie globali di 1,8°C superiori ai livelli preindustriali. Il rapporto rileva che le emissioni globali di gas serra (Ghg) sono aumentate dell’1,2% dal 2021 al 2022, raggiungendo un nuovo record di 57,4 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente (GtCO2e). Le emissioni di gas serra nel G20 sono aumentate dell’1,2% nel 2022.
“Sappiamo che è ancora possibile rendere realtà il limite di 1,5 gradi. Occorre estirpare la radice avvelenata della crisi climatica: i combustibili fossili. E richiede una transizione giusta ed equa verso le rinnovabili”, ha affermato Antònio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite. “Non c’è persona o economia sul pianeta che non sia stata toccata dal cambiamento climatico, quindi dobbiamo smettere di stabilire record indesiderati sulle emissioni di gas serra, sulle temperature elevate globali e sulle condizioni meteorologiche estreme”, ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep.