Girolamini, i libri diventano hi-tech

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Le cinque smart news più cliccate della settimana Girolamini, i libri diventano hi-tech Dopo i danni subiti dal saccheggio di molti libri, l’antichissima biblioteca dei Girolamini potrebbe rinascere grazie alla tecnologia: le sue Le cinque smart news più cliccate della settimana Girolamini, i libri diventano hi-tech Dopo i danni subiti dal saccheggio di molti libri, l’antichissima biblioteca dei Girolamini potrebbe rinascere grazie alla tecnologia: le sue miniature e i suoi manoscritti parleranno grazie a un sensore e ad una app scaricata sullo smartphone con il quale diranno dove sono, di cosa trattano e chi è l’autore. Già applicata alla mostra “Il bello o il vero”, in corso al complesso di San DomenicoMaggiore, la tecnologia funziona anche da antifurto perché segnala se il libro viene spostato. Il progetto nasce nell’ambito del corso di alta formazione in conservazione e restauro del libro antico abbinato all’hitech che partirà all’inizio del 2015 a Napoli. L’iniziativa è frutto della collaborazione fra Federico II e Distretto ad Alta Tecnologia dei Beni Culturali (Databenc). La biblioteca sarà resa anche digitale. Il sensore miniaturizzato, chiamato smart cricket, farà parlare i libri con i fruitori attraverso una app scaricata su tablet o smartphone.


Progresso, sud dietro Dalla Germania all’Ungheria, passando per Spagna e Austria è in atto un fenomeno di grande slancio verso l’innovazione delle infrastrutture e dei servizi. Emerge dal rapporto I-Com 2014 su reti e servizi di nuova generazione. I primi tre posti della classifica sono occupati da Svezia, Finlandia e Olanda. L’Italia, pur rimanendo ancorata alla coda (in terz’ultima posizione, prima di Grecia e Cipro), registra un forte progresso rispetto al 2012, passando da un valore I-Com broadband index di 42,4 al 49,1 del 2013. Alla base del miglioramento, la crescita del numero di abitazioni connesse alla broadband, dal 55 per cento del 2012 al 68 per cento del 2013. Si è trattato della performance relativa migliore a livello europeo. In fondo alla classifica le regioni del Sud: dal 60 per cento di Campania e Puglia al 58 per cento della Sicilia.


Eco-alimentazione Dal buono pasto al pasto buono suggerisce l’iniziativa adottata inAbruzzo e ideata dalla società Biologicamente Srl – spin-off della Federico II per promuovere le buone pratiche ambientali anche nel settore dell’alimentazione. Un progetto sperimentale per realizzare nel Polo Umanistico dell’ateneo teramano una mensa con elevate caratteristiche di qualità e sostenibilità tali da poter essere riconosciuta da Slow Food. Sarà attivato un servizio di distribuzione dei pasti con caratteristiche precise: sarà sostenibile, rispetterà l’ambiente dall’approvvigionamento delle materie prime alla differenziazione dei rifiuti; e buona, perché assicurerà un’alimentazione sana e gustosa.


Lifelong learning Realizzare percorsi formativi personalizzati che consentano lo sviluppo professionale e sociale in un contesto globale, favorendone l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. È la principale mission del Centro Euro-Mediterraneoper il LifelongLearning, il primo in Italia, inaugurato dall’università Telematica Pegaso, nel corso di un convegno svoltosi a PalazzoZapata.Nato in risposta alle molteplici raccomandazioni dell’Unione Europea e alla legge sul mercato del lavoro che ha riconosciuto l’apprendimento permanente come compito istituzionale delle università, il Cell farà parte del network di Emuni, l’università euro-mediterranea, che ha già messo in rete 214 università dell’Europa.


L’evento che non c’era L’immagine che non c’era è il titolo della sezione scientifica del concorso “La pagina che non c’era”, progetto nazionale di lettura creativa per studenti delle scuole superiori promosso dall’Iss Pitagora di Pozzuoli. L’appuntamento è oggi a Città della Scienza. Gli studenti prima di cimentarsi nell’elaborazione dell’immagine che non c’era incontreranno gli autori dei libri in concorso: Nicola Nosengo, autore di “I robot ci guardano”, introduzione al mondo della robotica, popolato da alcuni robot brutti ma utili, altri belli ma meno utili; e Amedeo Balbi, autore di “Cercatori di meraviglia” che racconta le imprese scientifiche del passato senza tralasciare la dimensione umana e emotiva della ricerca.