Italia, disoccupazione in calo

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A cura di Antonio Arricale

Buone nuove sul fronte del mercato del lavoro italiano che registra segnali di miglioramento del tutto inaspettati. Secondo le ultime rilevazioni dell’ISTAT, infatti, ad aprile il tasso di disoccupazione ha mostrato un calo di 0,2 punti percentuali, arrivando al 12,4% rispetto al 12,6% rivisto del mese precedente (era al 13% nella lettura fornita lo scorso 30 aprile) e dopo due mesi di incrementi. Il dato è migliore delle attese degli analisti che stimavano un tasso al 12,8%. Nel dettaglio, i disoccupati sono diminuiti su base mensile dell’1,2% (-40 mila) mentre gli occupati sono aumentati dello 0,7% (+159 mila) dopo i cali degli ultimi due mesi, tornando sui livelli registrati a fine 2012. Il tasso di occupazione, pari al 56,1%, cresce nell’ultimo mese di 0,4 punti percentuali. La crescita dell’occupazione registrata ad aprile coinvolge anche i più giovani. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 40,9%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Borse asiatiche

Borse asiatiche deboli questa mattina nella corrente di una seduta poco movimentata a Wall Street ed ai crescenti timori relativamente alla crisi della Grecia, la cui proposta di pagamento presentata ieri non sembra aver convinto i creditori. Il Nikkei ha chiuso gli scambi in calo dello 0,34%, Seoul arretra dello 0,74% mente Shanghai cede lo 0,7%. In contro tendenza Hong Kong che recupera lo 0,7% circa. Sul fronte macroeconomico da segnalare che il Purchasing manufacturers’ index (Pmi) dei servizi del Giappone stilato da Markit è cresciuto anche in maggio dopo il balzo di aprile che aveva segnato il ritorno sopra la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione. Il dato relativo allo scorso mese ha fatto registrare un progresso a 51,5 punti da 51,3 punti di aprile (48,4 punti in marzo, livello più basso dall’aprile 2014). Progresso più sostenuto per il Pmi composite, salito a 51,6 punti da 50,7 di aprile (48,8 punti in marzo). In maggio, il Pmi nel settore dei servizi in Cina stilato da Hsbc/Markit ha continuato la propria corsa toccando i massi mi degli ultimi otto mesi a 53,5 punti da 52,9 di aprile (52,3 punti in marzo). Il dato resta ampiamente sopra la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione ed è superiore ai 53,3 punti del consensus. Cresce più del previsto nel primo trimestre l’economia australiana. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, secondo quanto comunicato dal governo di Canberra il Pil australiano è salito del 2,3% su base annua e dello 0,9% rispetto al quarto trimestre 2014. Il consensus era per un progresso del 2,1% e dello 0,7% rispettivamente. Sempre in ambito macroeconomico il chief economist Jan Hatzius ha confermato le previsioni di Goldman Sachs secondo le quali la Federal Reserve alzerà i tassi in settembre anche se esistono ragioni “convincenti” per aspettare fino al 2016. “C’è una sostanziale necessità di gestione del rischio per ritardare l’aumento”, h a scritto Hatzius in una nota, sottolineando come permangano incertezze sull’outlook economico degli Usa e sulla salute del suo mercato del lavoro.

Borsa Usa

Al termine di una seduta piuttosto volatile, i principali indici azionari di Wall Street ieri hanno archiviato le negoziazioni con una lieve flessione: il Dow Jones ha perso lo 0,16%, l’S&P 500 lo 0,10% e il Nasdaq Composite lo 0,13%. La volatilità è determinata dall’incertezza sulla questione greca e dalla forte attesa rivolta a importanti dati macroeconomici in programma nei prossimi giorni (PIL e occupazione) che potrebbero fornire indicazioni cruciali sul timing di un possibile rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed. Lael Brainard, membro del board della Federal Reserve, ha tuttavia lasciato intendere che il “liftoff”, ossia l’atteso rialzo dei tassi di interessi Usa, potrebbe comunque essere avviato prima della fine dell’anno qualora fossero confermati i citati segnali positivi dal mondo del lavoro e dall’inflazione. Sul fronte societario si mette in evidenza la casa di moda PVH, che fa un balzo del 7,08% e si riporta a 112,5 dollari. Il gruppo che controlla Tommy Hilfiger e Calvin Klein ha battuto le attese degli analisti con un utile per azione da 1,50 dollari e ricavi in linea con il consensus. Poco sopra il riferimento Medtronic (+0,23%): il colosso delle tecnologie biomediche quotato a New York, ha chiuso il 24 aprile scorso il proprio quarto trimestre con ricavi in crescita del 7% a 7,3 miliardi di dollari. Nel periodo l’utile per azione non-Gaap si è attestato a 1,16 dollari (-2%) contro un consensus degli analisti di 1,11 dollari. L’utile per azione previsto per l’esercizio in corso è di 4,30-4,40 dollari (tenendo conto di un impatto di 0,4-0,5 dollari derivante dall’impatto di cambi sfavorevoli). Sottotono il titolo di Wal-Mart che si allinea all’andamento dei mercati cedendo lo 0,27% e riportandosi a quota 74,53 dollari. Dal prossimo luglio il colosso Usa della distribuzione dovrebbe incrementare di almeno 10 dollari al mese gli stipendi di ingresso e di lungo termine di circa 500 mila dipendenti statunitensi, su un totale di 1,3 milioni di lavoratori attivi negli States. Fa un passo indietro Apple, che cede lo 0,44% e si riporta a 129,96 dollari per azione. Secondo il Wall Street Journal il gruppo si prepara a lanciare un diretto concorrente ai servizi musicali online di Spotify al Worldwide Developers Conference della prossima settimana. Non sarebbero invece previste novità sulle sottoscrizioni dei servizi TV. Debole Intel (-1,87%) dopo che BMO Capital ha tagliato il rating sul titolo da “Outperform” a “Market Perform”. Chiusura negativa per Ford che lascia sul campo lo 0,65% a New York dopo una partenza al rialzo. Sono stati pubblicati i dati delle vendite di auto di maggio che hanno mostrato un calo dell’1,3% ma si sono dimostrati migliori delle attese. Pubblicati anche i dati sulle vendite di Fiat Chrysler Automobiles (-0,80%) che ha registrato negli Stati Uniti una crescita delle immatricolazioni a maggio del 4% battendo le attese. Secondo quanto riportato da Reuters il gruppo avrebbe rinviato però il restyling o la distribuzione di una dozzina di veicoli in Nord America. Perde quota il titolo di Cellcom Israel che lascia al mercato l’1,91% del proprio valore di borsa e si riporta a 4,10 dollari. Il consiglio di amministrazione della compagnia di telecomunicazioni israeliana ha chiesto ai soci di valutare un aumento di capitale per rafforzare il proprio bilancio. In rosso i titoli del tabacco dopo che la Corte Superiore del Québec ha condannato alcuni produttori di sigarette a pagare la cifra record di 15,5 miliardi di dollari canadesi alle vittime di tabagismo: Altria ha lasciato sul campo l’1,11% e Reynolds American lo 0,65%. In ripiegamento Delta Airlines a New York: l’azione cede il 2,57% e si riporta a 43,21 dollari. I ricavi per passeggero del gruppo (PRASM) sono calati del 5,5% a/a a maggio e il load factor (il coefficiente di riempimento dei voli) ha mostrato un calo dall’86,5 all’85,4% subendo anch’esso gli effetti dell’apprezzamento del dollaro. Pesa soprattutto sul titolo la previsione di un calo dei ricavi per passeggero del 4-5% nel trimestre che terminerà a giugno.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta poco sopra la parità in attesa della pubblicazione dei dati Pmi servizi dei paesi della zona euro, delle vendite al dettaglio e delle decisioni della Bce. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,05%. Ancora in attesa di novità dal fronte greco, le borse del vecchio continente ieri hanno chiuso la seduta con il segno meno. Londra e Parigi hanno terminato con un rosso dello 0,36 e dello 0,41 per cento fermandosi rispettivamente a 6.928,27 e a 5.004,46 punti mentre il tedesco Dax è sceso di quasi un punto percentuale (-0,94%) a 11.328,8. Lieve segno più per l’Ibex, salito a 11.271,4 (+0,3%). Indicazioni contrastanti quelle arrivate nel corso della prima parte dal fronte macro. Meglio del previsto la stima flash relativa l’inflazione di Eurolandia, salita a maggio dello 0,3% annuo (0,0% ad aprile), mentre i prezzi alla produzione di aprile hanno evidenziato un calo dello 0,1% (consenso +0,1%). Tra gli aggiornamenti arrivati nel pomeriggio, sotto le stime anche gli ordini alle industrie statunitensi, scesi a marzo dello 0,4% congiunturale (consenso 0,0%).

Italia

Il Ftse Mib segna +0,16%, il Ftse Italia All-Share +0,18%, il Ftse Italia Mid Cap +0,35%, il Ftse Italia Star +0,06%. A Piazza Affari ieri volumi ridotti dovuti alla Festa della Repubblica Italiana. Ad ogni modo la giornata ha visto la Borsa milanese guadagnare posizioni con Ftse Mib in rialzo dello 0,6% a quota 23.576 punti in chiusura in scia all’emergere di un certo ottimismo circa la possibilità di un accordo tra Grecia e creditori internazionali. Il premier greco, Alexis Tsipras ha annunciato che ieri Atene ha inviato una proposta di intesa ai creditori che contiene “azioni specifiche, realistiche e concrete” in cambio di un allentamento dei vincoli di bilancio. Nel parterre di Piazza Affari l’effetto Grecia ha fatto bene al comparto bancario con rialzi vicini al 2% per Bper, Banco Popolare, Unicredit e Ubi Banca. In calo invece Mps (-1,9% a 1,80 euro). Secondo Exane Bnp Paribas, che ha abbassato il prezzo da 2,3 a 2,1 euro, vede i diritti come il miglior modo per esporsi su Mps. A fare la voce grossa è stata Telecom Italia con un balzo di oltre il 3% a quota 1,163 euro. Bene anche Saipem (+2,75%) e Tenaris (+2,60%) che hanno beneficiato del progresso delle quotazioni del petrolio con il Wti tornato sopra la soglia dei 60 dollari al barile. Acquisti su Mediaset (+0,45%) con Natixis che ha alzato sul titolo il prezzo obiettivo a 5,2 euro da 5 euro, confermando la raccomandazione buy. In negativo invece FCA (-0,68%) dopo una prima parte di giornata in positivo in scia ai buoni riscontri dalle immatricolazioni auto in Italia, con il gruppo del Lingotto che anche a maggio ha continuato a fare meglio del mercato.


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 3 giugno 2015

03:45 CINA Indice PMI servizi HSBC mag;

08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) mag;

09:15 SPA Indice PMI servizi mag;

09:45 ITA Indice PMI servizi mag;

09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) mag;

09:55 GER Indice PMI servizi (finale) mag;

10:00 EUR Indice PMI composito (finale) mag;

10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) mag;

10:00 ITA Tasso disoccupazione (prelim.) apr;

10:30 GB Indice PMI servizi mag;

11:00 EUR Tasso disoccupazione apr;

11:00 EUR Vendite al dettaglio apr;

13:45 EUR Riunione BCE;

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) mag;

14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (BCE);

14:30 USA Bilancia commerciale apr;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) mag;

16:00 USA Indice ISM non manifatturiero mag;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

20:00 USA Beige Book (Fed).