La polveriera Libia e gli appelli dell’Onu

La Libia in fiamme, l’ONU invita le parti al dialogo Ma di quale parti si parla è ancora un mistero! Lo scenario che si sta realizzando in Libia è molto simile La Libia in fiamme, l’ONU invita le parti al dialogo Ma di quale parti si parla è ancora un mistero! Lo scenario che si sta realizzando in Libia è molto simile a quello siriano e quello yemenita. Ci sono le parti governative appoggiate da certi paesi e ci sono gli oppositori più o meno politici che col passare del tempo diventano organizzazioni militari che vengono puntualmente appoggiate ed armate da certi altri paesi. Ma più passa il tempo e più nascono frange estremiste e gruppi legati all’IS ed Al Qaeda che vengono appoggiate ed armate da alcuni altri paesi. Se pensiamo allo scenario siriano dove le frange estremiste dell’IS ed Al Qaeda stanno affermando la loro supremazia sugli altri gruppi, possiamo facilmente immaginare che lo stesso accadrà anche in Libia. L’invito dell’Onu Pertanto tra qualche mese e cioè quando accadrà quanto su descritto, l’invito dell’ONU alle parti di instaurare un dialogo sarà una delle 2 cose, o nullo perché non ci può essere dialogo tra le parti governative e quelle terroristiche oppure un invito alle parti governative ad abdicare di fronte ai terroristi. Basterebbe fare una carrellata sui siti web dei più grandi giornali libici per prendere atto che quello che stiamo qui sopra sollevando è uno scenario più che realistico ed è il timore che alberga nei cuori e nelle menti di gran parte dei libici. Citiamo per brevità due di questi quotidiani, Libya Al Mustaqbal ( Libia il futuro) ed Ean Libya( l’occhio della Libia ) dove troviamo due articoli che esprimono in maniera chiara questi timori, rispettivamente nei seguenti due links http://www.libya-al-mostakbal.org/news/clicked/63804 http://www.eanlibya.com/karchives/30944 Il primo articolo è una lettera del giornalista al commissario dell’ONU in Libia mentre il secondo analizza la politica assunta dall’ONU in Libia negli ultimi quattro anni e cioè dalla rivoluzione anti Gheddafi. Entrambi gli articoli sono dello stesso tenore ed entrambi si rivolgono all’organizzazione delle nazioni unite con stupore per il ruolo svolto finora e con sarcasmo per l’ultima decisione presa dopo una riunione plenaria la settimana passata che il nostro titolo riassume chiaramente. Una lettera per la Libia Il primo articolo, e cioè la lettera rivolta al rappresentante ONU in Libia,termina con degli interrogativi laceranti che resteranno senza risposta e che pongono dei fortissimi dubbi sull’integrità morale di chi si assume la responsabilità di difendere i diritti dell’uomo e dei più deboli, per lo meno sulla carta! Traduciamo alla lettera alcuni di questi interrogativi: – è veramente seria l’ONU nella ricerca di una soluzione alla crisi libica? – Perché perdete il tempo e fate in modo che venga perduta la Libia? – Perché continuate a lavorare ” under the table” sotto il tavolo? (Espressione anglosassone per dire ” giochi sporchi”) – Perché continua l’embargo imposto ai tempi di Gheddafi sull’acquisto di armi e ci impedite di attrezzarci per difenderci ( contro il terrorismo)? Temiamo che nessuno risponderà a questi interrogativi, ma questo rafforza, in maniera inequivocabile, la convinzione che l’organizzazione delle nazioni è uno spettatore inutile ed inefficace che “partecipa” ad uno spettacolo andato in onda per volere di alcune nazioni.