Il ricamo mortale

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Al suo primo romanzo (Il ricamo mortale, Tullio Pironti Editore) Patrizio Fiore mostra una capacità di tessere trame e descriverle a beneficio del grande pubblico tipiche di uno scrittore consumato. Medico e giornalista attinge per il suo testo d’esordio alla professione e alla passione lavorando intorno a un soggetto che rivela una forte sensibilità nei confronti delle minacce all’ambiente, alla salute, al benessere e anche all’economia di un territorio diventato tristemente famoso come terra dei fuochi.

Il centro della narrazione è Napoli con i suoi mille volti e i tanti sottintesi che propone. Gli ingredienti del giallo ci sono tutti a partire dal morto ammazzato in circostanze misteriose e in un luogo non luogo come l’asse mediano. A svolgere le ricerche è un giornalista tormentato da problemi familiari che non gli impediscono di gettarsi nel caso a capofitto sotto la guida di un collega anziano che lo introduce ai segreti della città criminale.

Per l’argomento trattato e la scioltezza della scrittura, l’opera prima di Fiore (dirigente dell’Asl Napoli 1) può certamente appartenere a quel genere di narrativa che trae dalla cronaca spunti da approfondire e forza vitale. Il racconto è corposo ma la lettura scivola veloce. Bella anche la copertina con un’immagine del Vesuvio che erutta uno strano materiale che somiglia a una rete pronta ad avvolgere chi si accinge a cominciare il viaggio.

 

Patrizio Fiore
Il ricamo mortale
Tullio Pironti Editore
488 pagine
12,00 euro