Non solo Pnrr, prime considerazioni sul corposo allegato al Def del ministro del Mims Enrico Giovannini

L’Allegato al Documento di Economia e Finanza  2022, che si compone di ben  240 pagine presentato, oggi,   al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), nella Conferenza stampa on line del Ministro Enrico Giovannini, in estrema sintesi, descrive   la strategia nuova e di lungo periodo  per le infrastrutture prevedendo in termini di risorse più di    280 miliardi di euro di investimenti per la mobilità sostenibile, 12   per le infrastrutture idriche e 7  per l’edilizia sostenibile. Un piano innovativo, sostenuto da riforme per velocizzare la transizione dell’Italia verso uno sviluppo sostenibile, in linea con il Green Deal europeo. Quindi interventi selezionati e finanziati sulla base di piani strategici redatti tenendo conto della strategia economica del Governo, degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal europeo.

Un cambiamento profondo
Il Ministro Giovannini: “L’Allegato evidenzia il cambiamento profondo del modo di concepire le infrastrutture e la mobilità sostenibili, sempre più al servizio delle persone e delle imprese. Il documento mostra la messa a sistema di programmi e riforme settoriali, per rendere più rapidi ed efficaci gli interventi, elevare la qualità di tutte le forme di mobilità, delle interconnessioni e della sicurezza di tutte le opere pubbliche, anche alla luce della crisi climatica. Il nuovo approccio è in linea con gli obiettivi della transizione ecologica e di riduzione delle disuguaglianze e contribuisce al cambiamento di paradigma, tanto auspicato, verso uno sviluppo sostenibile”.  L’Allegato al Documento di Economia e Finanza, come è d’uso, anche durante queste presentazioni, da parte del ministro Giovannini, “spiega”, in maniera sistemica, i meccanismi della pianificazione, delle riforme, degli  investimenti realizzati e programmati, nell’arco del prossimo decennio, per  pungolare  lo sviluppo italiano consolidando il suo posizionamento internazionale, rafforzando la competitività dell’economia, attutendo  le disuguaglianze territoriali e soprattutto sociali tra Nord e Sud e tra aree interne e grandi città, trasformare il sistema della mobilità nel segno della sostenibilità ambientale, assicurando le risorse idriche e le altre infrastrutture rispetto alle sfide del cambiamento climatico, accelerare la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico e la rigenerazione urbana, aumentare la sicurezza e il benessere delle persone.

L’intenso lavoro svolto negli ultimi 12 mesi dal  Mims
Il futuro del sistema infrastrutturale del Paese che emerge dall’Allegato è molto ben studiato,
frutto di un intenso lavoro svolto negli ultimi dodici mesi dal  Mims,  in costante dialogo con il mondo della ricerca, gli  imprenditori, i sindacati e la società civile. E’ evidente che un grande spazio è riservato alla visione ben pertinente all’azione di questo Ministero alle infrastrutture ferroviarie, stradali, logistiche e portuali, aeroportuali, idriche, per la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana, per l’edilizia pubblica sostenibile e di qualità. Le azioni sono descritte  in termini di investimenti e riforme, di  proposte   parlamentari  per futuri stanziamenti e il quadro delle pianificazioni settoriali avviate anche in vista della predisposizione del nuovo Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, che verrà presentato entro la fine dell’anno.
“L’Allegato illustra la politica del Governo per consentire all’Italia di recuperare, negli anni a venire, il gap infrastrutturale che frena la competitività delle imprese, aumenta le disuguaglianze territoriali e sociali, determina costi ambientali insostenibili”, sottolinea il Ministro  Enrico Giovannini. Il documento descrive il nuovo approccio allo sviluppo di infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili, in linea con i principi del Next Generation EU. Le riforme approvate in questo anno assicureranno non solo la realizzazione di nuove infrastrutture meno impattanti sull’ecosistema e in linea con i principi della transizione ecologica, ma anche la riduzione dei tempi di realizzazione, il coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni, l’aumento della resilienza delle infrastrutture esistenti, anche grazie all’uso delle tecnologie digitali. I fondi già stanziati e quelli aggiuntivi che verranno da fonti nazionali ed europee consentono di proseguire gli investimenti legati al Pnrr, attuando la visione di medio-lungo termine descritta nell’Allegato di Economia e Finanza”.