Sembra una spy story mista a fantascienza: Il pallone spia della Cina, abbattuto dagli Usa, diventa sempre più un caso diplomatico. Pechino ha presentato infatti proteste formali “al capo dell’ambasciata americana Nicholas Burns” sull’uso della forza contro quello che ha affermato essere un “dirigibile senza pilota civile” per usi civili sullo spazio aereo degli Stati Uniti, abbattuto dai militari Usa perché considerato un mezzo per lo spionaggio. Il viceministro degli Esteri cinese Xie Feng, si legge in una nota, ha sottolineato che “il dirigibile senza pilota civile cinese è finito nello spazio aereo statunitense a causa di incidenti e inconvenienti causati da forza maggiore. I fatti sono chiari e non possono essere distorti o diffamati”, ma non sembrano essere stati chiariti prima dell’incidente. L’oggetto è stato abbattuto nel momento in cui si trovava sopra l’oceano per evitare danni allo spazio abitato ma le proteste arrivano fino all’incidente diplomatico ed alle solite minacce cinesi; fatto sta che le giustificazioni del governo cinese sono dubbie perché nessuno si rende conto che una cosa del genere, in un momento delicato per lo scacchiere internazionale rappresenta un fatto difficilmente catalogabile come occasionale e resta una netta violazione dello spazio statunitense che non poteva certo considerare come una inezia.