Fondazione Banco di Napoli: Così il clima incide sulla nostra economia. Ecco il rapporto della Banca d’Italia

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L’impatto del cambiamento climatico sul sistema produttivo italiano e sulla società e l’analisi dell’efficacia delle politiche ambientali: mercoledì 22 febbraio alle 10, nella sede della Fondazione Banco di Napoli presieduta da Orazio Abbamonte, la presentazione del rapporto “Gli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana”, curato dalla Banca d’Italia. L’evento promosso dal Dipartimento di Studi Economici e Giuridici dell’Università Parthenope, congiuntamente con la Fondazione Banco di Napoli e la Banca d’Italia, ha il patrocinio della Iaere, e fa da apertura alle due giornate di lavori della undicesima conferenza annuale della Iaere (Italian Association of Environmental and Resource Economists) che si svolge nella sede di Palazzo Pacanowski dell’Università Parthenope il 23 e 24 febbraio. “Gli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana” è un grande progetto di ricerca, per intero pubblicato nella serie “Questioni di economia e finanza” della Banca d’Italia. “La giornata di studio è ricca di contenuti – commenta Rosaria Giampetraglia, vice Presidente della Fondazione Banco di Napoli – ed è importante che una istituzione di prestigio come la Banca d’Italia abbia dedicato uno studio così accurato per evidenziare le conseguenze del cambiamento climatico sull’economia, a testimoniare l’importanza crescente del climate change nelle nostre vite quotidiane”. “I temi trattati durante la giornata riguardano diversi aspetti di interesse per l’economia meridionale – spiega Orazio Abbamonte – e vanno comunicati anche in modo intuitivo al largo pubblico e non solo agli addetti ai lavori. Questo è il taglio che si è deciso di dare all’incontro, supportato con entusiasmo dalla Fondazione Banco di Napoli, che ha anche dato il suo sostegno ai lavori della Undicesima Conferenza annuale Iaere, Associazione Italiana degli Economisti Ambientali, che si svolge per la prima volta in un ateneo meridionale.”
In primis, i riflessi del cambiamento climatico per l’agricoltura, presentati da Guido de Blasio, del Dipartimento di economia e statistica della Banca d’Italia, nella sua introduzione alla giornata di lavori. I successivi contributi, forniscono spunti di riflessione per l’economia meridionale e campana, in particolare. A partire da una quantificazione degli effetti sull’attività di impresa derivanti da disastri ambientali, quali frane e alluvioni. La quantificazione dei costi economici di una impreparazione ad affrontare eventi calamitosi è estremamente complessa, per la difficoltà di reperire dati, e questo dà ulteriore valore allo studio, che è riferito all’Italia e si sofferma sui danni subiti dalle attività produttive, dal 2010 in avanti. “Un aspetto cruciale è il grado di consapevolezza degli individui ma anche degli stakeholder locali – spiega Elisabetta Marzano, Coordinatrice dei Corsi di Studio in Economia e Commercio e Scienze Economiche Finanziarie e Internazionali dell’Università Parthenope. La letteratura economica che si sofferma sull’impatto del rischio di alluvione sui prezzi degli immobili negli USA, ha dimostrato che la percezione del rischio degli individui diminuisce con il tempo trascorso dall’ultimo evento alluvionale, suggerendo che la bassa frequenza degli eventi calamitosi implica che gli individui prendano le loro decisioni in un modo che potrebbe sembrare irrazionale, semplicemente perché sperimentano un’informazione limitata. Studi come quello della Banca d’Italia, sebbene focalizzato solo sull’attività di impresa, aiutano a rendere palesi i costi economici riconducibili a non sempre corrette politiche di utilizzo delle risorse naturali, contribuendo a formare una consapevolezza che è un passaggio culturale importante”. 

Gli altri contributi presentati durante la giornata di studio documentano gli impatti sul Pil pro capite dell’aumento delle temperature in Italia a livello provinciale lungo il XX secolo, gli effetti distributivi della Carbon tax, il ruolo del mercato creditizio nel favorire una transizione green attraverso l’attività di investimento. Tra i temi trattati della Undicesima Conferenza annuale Iaere, in linea con la giornata di studio ospitata dalla Fondazione Banco di Napoli, ci sono quelli della sicurezza alimentare in un contesto di cambiamento climatico, esaminato da Elizabeth J Z Robinson, Direttrice del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, presso la London School of Economics di Londra, così come il tema degli effetti del cambiamento climatico sul capitale naturale, esaminato da Anastasios Xepapadeas, esperto di tematiche ambientali di fama internazionale, della Athens University of Economics and Business. In aggiunta alle numerose sessioni di lavoro, è anche previsto un premio per il miglior lavoro di ricerca presentato da giovani studiosi. La Conferenza ospita anche una tavola rotonda, dal titolo “Environmental risks and resilience in the Mediterranean area: challenges and policy recipes”, organizzata in collaborazione con l’ISMED CNR, a cui partecipano esponenti di istituzioni ed enti di profilo internazionale impegnati nella ricerca economico sociale riferita all’area del Mediterraneo. L’evento permette di mettere in risalto il ruolo del territorio meridionale, e della città di Napoli in particolare, in un dibattito di rilevanza internazionale e di primaria importanza per lo sviluppo economico e sociale del Mediterraneo.