“Dare”, al Gemelli un ambulatorio digitale per individuare e vaccinare i più ‘fragili’

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Un algoritmo di Intelligenza Artificiale individuerà tra tutti i pazienti che transitano al Policlinico Gemelli di Roma quelli che rispondono alle caratteristiche di ‘fragilità’, così da offrire, a partire da Aprile, strategie di prevenzione vaccinale più idonee. Nell’ambito del progetto nazionale DARE (DigitAl lifelong pRevEntion) e in linea con le direttive del Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale 2023-2025, che promuove una diffusa capillarità dei punti vaccinali e una maggiore proattività nel raggiungere gruppi di popolazione ad alto rischio, l’ospedale intende promuovere un’offerta proattiva, attraverso strumenti tecnologici, conoscenze e processi che permettano di sfruttare appieno l’enorme potenziale dei dati sanitari. “Al Gemelli – spiega Patrizia Laurenti, direttore UOC di Igiene Ospedaliera della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente di Igiene all’Università Cattolica, campus di Roma – su 90 mila pazienti dimessi l’anno, circa la metà è composta da soggetti potenzialmente fragili (pazienti oncologici, diabetici, immunodepressi, trapiantati). Per tutti loro potrebbe essere programmata una protezione vaccinale per malattie quali influenza, Covid-19, polmonite da pneumococco, herpes zoster e, prossimamente, virus respiratorio sinciziale.”. Un’opportunità anche per le strutture ospedaliere, “per un efficientamento della loro organizzazione (più rapido turn over dei posti letto) e l’abbattimento del rischio di ri-ospedalizzazione per complicanze legate alle malattie infettive prevenibili da vaccino”. I soggetti più a rischio, verranno ricontattati per un’offerta presso l’ ambulatorio vaccinale ospedaliero o presso i centri vaccinali di riferimento della ASL Roma 1 che collabora al Progetto. “Questa attività rientra nel Work Package 3 CareVax, parte del progetto nazionale multi-stakeholder DARE (DigitAl lifelong pRevEntion), i cui referenti per Fondazione Policlinico Gemelli sono Stefania Boccia e Roberta Pastorino – conclude Laurenti. La fase pilota, che partirà il prossimo aprile e durerà 6 mesi, coinvolgerà i pazienti del Centro Malattie Apparato Digerente (CEMAD) e gli emodializzati. Il nostro obiettivo è di trasformarla in un’attività strutturata, a beneficio di tutti i pazienti del Gemelli”.