Eatstory, a Pompei l’archeologia sposa l’enogastronomia

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La cultura sposa il patrimonio enogastronomico italiano e, tra le bellezze archeologiche degli Scavi di Pompei, per la prima volta, arriva il cibo degli antichi romani. All’inaugurazione dell’iniziativa, oggi, è prevista anche la presenza del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Presenti anche Luigi Curatoli, direttore generale del Grande Progetto Pompei, Massimo Osanna, direttore della Soprintendenza speciale degli Scavi archeologici di Pompei, e Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti. “Eatstory – da noi il cibo ha una storia” è il titolo del progetto grazie al quale i visitatori degli Scavi (se ne prevedono circa 3 milioni), fino a fine dicembre, potranno rivivere atmosfere e sensazioni del passato, apprendere e partecipare direttamente ad attività di coltivazione, trasformazione e conservazione dei prodotti locali. A conclusione di questo percorso è prevista la degustazione di pietanze o l’acquisto di prodotti preparati secondo le tecniche in uso all’epoca dell’eruzione. Sarà il personale di Coldiretti a offrire questa nuova proposta, grazie alla quale, per la prima volta nel 2016, gli scavi archeologici di Pompei potranno superare i 3 milioni di visitatori, secondo il presidente della Coldiretti Moncalvo, che descrive l’iniziativa come “un’opportunità unica al mondo per l’Italia, dove cultura e cibo sono le principali leve di attrazione turistica, strategiche per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel Mezzogiorno ed in tutta Italia”. Moncalvo ricorda che a Pompei, con questa iniziativa, si uniscono due eccellenze del Made in Italy che può contare sul primato mondiale nell’enogastronomia e sul maggior numero di siti inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (51 siti), davanti alla Cina (50) e alla Spagna (48), su un totale di 1.052 siti (814 culturali, 203 naturali e 35 misti) presenti in 165 Paesi del mondo.