Non ascoltare:prima regola del potere

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Son coloro che non riflettono a non dubitare mai

Splendida è la loro sicurezza, la loro digestione,

infallibile il loro giudizio.

Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.

Se occorre tanto peggio per i fatti, la pazienza

che hanno con se stessi è infinita…

Con coloro che non riflettono e mai dubitano

s’incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.

Non dubitano per giungere alla decisione,

bensì per schivare la decisione.

Le teste le usano solo per scuoterle.

B. Brecht lode del dubbio

Marino, il sindaco di Roma, non è un uomo ma un’allegoria, la metafora di un certo tipo di potere, che basa la sua sopravvivenza sulla capacità di rivestire l’anima, il cervello, il pensiero, di olio repellente a qualsiasi provocazione che richieda l’affiorare del dubbio e brandelli di autocritica. Parla sempre come se il nulla che ottiene fosse qualcosa di trionfale, presenta i disastri come fossero risultati ottimali, segnala marginalità e sciocchezze come successi prioritari. I parametri che Marino usa per valutare sono arabeschi argomentativi francamente incomprensibili o ridicoli. Ma il punto non è questo, è proprio l’insensibilità totale alla critica, anzi lui diventa quasi complice di chi lo ridicolizza. L’altra sera seguivo la trasmissione di Floris. A un certo momento l’intervento di Maurizio Crozza che lo sbeffeggia intelligentemente, e lui presente. Partecipava sorridendo e sembrava aderire intellettualmente ed emotivamente a quello che diceva Crozza. La ripresa mostrava, inesorabilmente, il suo volto pacioso, mentre Crozza lo infilzava. “Marino sta prendendo in giro te! “ Francamente quest’uomo è uno dei massimi esempi dell’impossibilità di far cambiare il potere quando è considerato un sostantivo (non un verbo) e colui che lo ha valuta i risultati della sua gestione un aspetto secondario. I risultati sono drammatici, Roma non è stata mai così messa male, lui ha avuto incidenti di stile gravi, ha dissenso interno e uno pesantissimo dei cittadini, è criticato e sbeffeggiato. Niente da fare, sorride. Ancora Crozza l’altra sera afferma: ”Noi prendiamo chi non sa fare un cazzo, guardate a Roma abbiamo Marino”. Marino sorride e sembra che dica “ha ragione”. “Roma ha molti problemi tra cui il principale Marino”. Lui sorride benevolmente e sembra che dica ancora “che bravo, quanto ha ragione”. Davvero Marino non è un uomo ma un emblema. Lo consiglio nei seminari di management sulla gestione del potere e la leadership, altro che “ogni maledetta domenica o altri spezzoni, questo è da far vedere! Probabilmente però non potremo avere mai la parte migliore, quella in cui lui, rivedendosi da solo nel silenzio di una stanza di casa sua, sorridendo ( ovviamente) si dirà di quanto, è stato abile nel trattare anche questa difficoltà.