Picco influenzale a Natale, Galli: Un regalo di cui si poteva fare a meno

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in foto Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano

Rischiamo di avere il picco influenzale, in discreto anticipo rispetto alla ‘tradizione’, proprio a Natale, un regalo di cui si poteva fare a meno”. Lo dice all’Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, che punta il dito contro i ‘ritardi’ nella promozione istituzionale della vaccinazione antinfluenzale, nonostante fosse “largamente prevista una stagione intensa”. E sottolinea il “vuoto drammatico sul sostegno all’immunizzazione dei bambini”, che si ammalano di più e sono “un amplificatore dell’epidemia stagionale”, aggiunge commentando i dati, in rialzo, dei casi di influenza nell’ultima settimana evidenziati dal rapporto Influnet. “Non possiamo sorprenderci, era ben previsto ed era stato indicato da tempo dagli addetti ai lavori – sottolinea l’infettivologo – che quest’anno avremmo avuto una brutta influenza. Una previsione basata, più che sulla ‘cattiveria’ intrinseca del virus, sul fatto che i patogeni avessero circolato pochissimo come conseguenza del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina per Covid. I dati che questa estate sono arrivati dall’emisfero australe erano inequivocabili”. Ed era “chiaro che in una situazione del genere cominciare con la vaccinazione in tempo, nei modi opportuni, almeno dalla metà di ottobre, sarebbe stato logico. Invece abbiamo sentito parlare della campagna vaccinale dalla fine di novembre dal Governo in carica. Certo molti si sono vaccinati, alcune Regioni si sono mosse in tempo. Ma l’impressione è che non ci sia stata attenzione nei tempi e nei modi. Si è badato ad altre questioni, forse anche tenendo conto che la gente poteva simpatizzare di più con le persone che di malattie non parlano. Peccato che le malattie esistono e, se le ignoriamo, ci fanno pagare dazio”.