Allarme denatalità, De Palo invoca misure immediate: Si rischia uno shock economico, sanitario e previdenziale

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in foto Gianluigi De Palo

“L’Istat oggi ha confermato l’ormai rapido e inesorabile declino al quale è destinato il nostro Paese se non saranno attuate rapidamente delle politiche familiari ed economiche serie contro l’inverno demografico», così il presidente della Fondazione per la Natalità Gigi De Palo. “Il dato di 379mila bambini venuti al mondo, ben al sotto delle già drammatiche previsioni, che si attestavano sui  382 mila, non solo è lontanissimo dall’obiettivo delle 500 mila nascite entro il 2034 che dovremmo raggiungere per evitare il crollo del Paese, ma anzi è un trend che continua a peggiorare non mettendo sosta al declino demografico iniziato nel 2008. Basti pensare che con un saldo naturale ancora fortemente negativo (-281mila unità), è come perdere ogni anno tuti gli abitanti di una città come Verona. Le giovani coppie che desiderano avere figli sono abbandonate a sé stesse, e il Governo pur avendo un Ministero apposito non sembra aver capito che non servono i bonus, ma uno shock fiscale che valorizzi e non penalizzi la nascita di un figlio. Se dovesse continuare così, con un ricambio generazionale insufficiente, andremo incontro al crollo del Pil, della sanità e della previdenza – aggiunge De Palo. Non c’è più tempo da perdere: senza un obiettivo concreto si naviga a vista e si va a sbattere contro un muro. Se il Paese non dá una mèta rischiamo di girare a vuoto senza un progetto concreto, commentando semplicemente i dati. Le analisi sono chiare, serve la sintesi. Occorre coinvolgere tutti, nessuno escluso in questa partita. Per questo il 9 e 10 maggio all’Auditorium della Conciliazione di Roma ci sarà la quarta edizione degli Stati Generali della natalità, per mettere insieme il mondo della politica, quello delle banche, quello delle aziende, quello dello sport, quello dello spettacolo, quello dei media perché siamo tutti convocati e non c’è più tempo da perdere”.