AstraDoc, viaggio nel tempo che ci rimane. La vecchiaia si racconta nel docufilm di Daniele Gaglianone

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Venerdì 25 febbraio alle 20,30 al Cinema Academy Astra si proietta in anteprima a Napoli “Il tempo rimasto” di Daniele Gaglianone (Italia, 2021 – 89’). É il secondo appuntamento di “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale”, rassegna cinematografica curata da Arci Movie Napoli con Parallelo 41 Produzioni, Università degli Studi di Napoli Federico II e Coinor, con il patrocinio del Comune di Napoli.
Gaglianone torna a Napoli dopo aver presentato in passato diversi suoi lavori al Cinema Astra. Lo fa con un emozionante racconto sulla terza età presentato come evento speciale all’ultimo Torino Film Festival. Il documentario ha come protagonista il tempo. È un film su bambini e giovani che, ormai con le rughe sul volto, ritornano indietro, a volte come se fossero di nuovo là dove sono stati. Un continuo confronto fra il tempo che resta e quello che resterà: una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si può scoprire guardandosi allo specchio. L’opera è un lungo percorso di ascolto e di incontri attraverso l’Italia, alla ricerca di un mondo “fino a ieri” che a volte appare remotissimo e a volte stranamente presente. “Il tempo rimasto” è nato da un lungo viaggio in Italia iniziato nel 2019 grazie al progetto Archivio ’900 (curato da ZaLab Film per Luce Cinecittà), ovvero la costruzione di un archivio digitale dedicato alle memorie delle ultime persone che hanno vissuto il mondo e la vita prima delle grandi trasformazioni tecnologiche del ‘900: prima dell’elettricità, prima della macchina, prima del riscaldamento, prima del telefono, prima della televisione.

Il regista
Daniele Gaglianone, laureato in Storia e Critica del Cinema presso l’Università di Torino, ha collaborato con l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. L’esordio nel lungometraggio avviene con “I nostri anni”, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2001. Nel 2004 “Nemmeno il destino” partecipa alle Giornate degli Autori della 61ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nel 2005 vince l’International Film Festival di Rotterdam. Nel 2008 realizza il documentario sulla Bosnia, ‘Rata nece biti – La guerra non ci sarà’, selezionato al 61º Festival del Film di Locarno, vincitore del Premio Speciale della Giuria al 26° Torino Film Festival e del David di Donatello come Miglior Documentario Italiano. Nel 2009 realizza il suo terzo lungometraggio di finzione, ‘Pietro’ ancora in concorso al Festival di Locarno, nel 2011 ‘Ruggine’, selezionato ancora alle Giornate degli Autori a Venezia. Torna alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013 ‘La mia classe’. Negli ultimi anni si dedica al documentario, ultima sua opera è ‘Dove bisogna stare’, evento speciale al Torino Film Festival.

Le ragioni del film

“Realizzare Il tempo rimasto – scrive Daniele Gaglianone -, è stata un’opportunità che spero sia condivisa dagli spettatori: la possibilità di ascoltare parole che sembra che la nostra società non voglia più ascoltare; osservare e scrutare volti che la nostra società sembra non voler più vedere. Mai come in questi due anni di pandemia si è parlato di chi ha molti anni sulle spalle e vive una condizione di fragilità; ma nello stesso tempo la vecchiaia è sparita dalla nostra quotidianità. L’attenzione alla salute degli anziani ha prodotto un allontanamento dal resto delle persone. Nel film non si parla di emergenze sanitarie e l’attualità non domina il procedere del racconto, tutt’altro. Dopo aver fatto questo lungo viaggio in decine e decine di storie, di ricordi tristi e felici, penso di aver vissuto il privilegio di incontrare un mondo prezioso. Farebbe bene al nostro mondo bulimico, sempre più schiacciato su un presente scivoloso perdersi in questo tempo sospeso. Sarebbe saggio prenderselo questo tempo di ascolto e di incontro, andando alla ricerca del tempo cristallizzato in una fotografia, in un brillare di occhi, in una risata, in un silenzio”.

AstraDoc propone serate fino a maggio inoltrato. I prossimi film: 4 marzo, ore 19 “Il ragazzo più bello del mondo” di Kristina Lindström e Kristian Petri; 4 marzo, ore 21, “Nomad – In cammino con Bruce Chatwin” di Werner Herzog; 11 marzo ore 20,30 “Radiograph of a family” di Firouzeh Khosrovani alla presenza della regista; 14 marzo ore 19 e ore 21, “Lievito” di Cyop&Kaf, alla presenza dei due autori.