Fdi sposa ‘modello Metsola’ per Ue:noi da sempre europei e atlantisti

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Milano, 10 apr. (askanews) – Superare il modello Ursula, arrivare al modello Metsola con una maggioranza composta da liberali, popolari e conservatori, e realizzare così “l’intuizione” di Pinuccio Tatarella che “già nel 1998” evocava la possiblità di un’alleanza con il centro per governare l’Europa. Il punto di arrivo di un percorso “sempre coerente con i nostri valori”, perchè la destra italiana “è sempre stata europea e filo-atlantica”. È la tesi su cui è costruito il volume “La destra italiana in Europa”, presentato oggi aal Camera dal’autore Fabrizio Tatarella insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. Volume che vede gli interventi anche dei vertici di FdI in Europa, Carlo Fidanza e Nicola Procaccini.

Sottolinea Tatarella: “La destra italiana è sempre stata europea e filoatlantista, un percorso di sganciamento da certe posizioni è iniziato anche prima di Alleanza Nazionale, con la rottura con Le Pen padre” e col congresso di Fiuggi in cui “sono stati chiusi i conti col passato”. E Pinuccio Tatarella “già nel ’98 diceva che per governare l’Europa c’è bisogno di un centro collegato a una destra modernizzartice. Quello che potrebbe realizzare Giorgia Meloni: un’alleanza strutturale tra conservatori e popolari, passando dal modello Ursula al modello Metsola. Con popolari conservatori e liberali. Un percorso di legittimazione internazionale che potrebbe trovare compimento con le imminenti elezioni europee”.

Tesi rilanciata dal presidente dei deputati Foti, che rivendica “un percorso all’insegna della coerenza, delle battaglie per le quali ci siamo battuti. Qualcuno dice che la destra non può parlare di Europa. Sono i fatti che dimostrano che a Casablanca, a cambiare le idee, sono andati altri. Sulle scelte strategiche e geopolitiche, la destra è sempre stata dalla parte dell’Occidente; qualcuno s’è iscritto recentemente, e ogni allusione alla sinistra italiana è voluta”. E invee, lamenta ancora Foti, “c’è una manipolazione delle posizioni che assumiamo in Europa. Criticare la burocrazia non significa essere anti-europei; mettere al centro la persona e non il diametro dei piselli, significa voler vene all’Europa. Se l’Europa torna ad occuparsi dei grandi temi politici e sociali, torna ad essere protagonista”.

Inoltre “la destra ha sempre cercato in Europa dei collegamenti.Quello del’Europa nazione è stato non solo un mito ma una prospettiva politica. E anche la scelta dei Conservatori è un ritorno al passato recente”, dice ricordando “i rapporti coi gaullisti” e la stagione in cui a destra c’erano “Sarkozy e Aznar”. Poi il passaggio nel Ppe, col Popolo delle Libertà, la nascita di Fratelli d’Italia e l’ingresso in Ecr: “Buoni ultimi, ma con le prossime elezioni dovremmo essere il partito più numeroso nel gruppo”.