Felicità e disuguaglianze, riflessione sugli spunti di FuturaNetwork del sito ASviS

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Di seguito una riflessione di Antonio D’Amaro (Student at New York University, Stern School of Business – Incoming Investment Banking Leveraged Finance Analyst at Société générale, New York) all’articolo di Ivan Manzo (https://futuranetwork.eu/focus/533-4436/per-aumentare-la-felicita-e-necessario-ridurre-le-disuguaglianze-interne-alle-collettivita) tratto da FuturaNetwork del sito ASviS.

“Come è vario il concetto di felicità. Racconta Helen Russell nel suo Atlante della felicità (Sperling&Kupfer, 2018) che gli islandesi credono nella ‘Þetta reddas’, la convinzione incrollabile che tutto si risolverà, mentre i cinesi cercano il loro ‘xingfu’, l’elemento che dia un vero scopo alla vita. Per gli svedesi occorre trovare la ‘smultronstället’, la connessione con la natura, in Brasile c’è la ‘saudade’ per la felicità di una volta, mentre in Grecia hanno un concetto chiamato ‘meraki’ per definire un approccio a fare le cose con passione. Se alcuni popoli sono più orientati verso una dimensione esistenziale e altri più verso l’azione (i metodi per raggiungerla), un dato diffuso è che la felicità è collegata solo fino a un certo punto alla questione economica”.