Fisco, Cremonese (Luiss): “Positivo taglio cuneo ma vero problema è produttività”

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Roma, 16 gen. (Labitalia) – “Il taglio del cuneo fiscale annunciato dal governo è sicuramente una misura positiva. Tuttavia, vista la scarsità delle risorse a disposizione, e considerato che, in paragone a Francia e Germania, il nostro cuneo fiscale sul lavoro è più basso, era forse meglio investire fortemente su ricerca, sviluppo innovazione, università. E questo perché il nostro vero problema è la produttività del lavoro: da noi, negli ultimi 10 anni, è rimasta ferma, mentre in Francia è cresciuta del 7% e in Germania del 9%”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Angelo Cremonese, docente di Economia dei Tributi alla Luiss Guido Carli di Roma, a proposito della misura allo studio del governo.

Tornando al taglio al cuneo fiscale, per il quale sono stati stanziati tre miliardi “si tratta di un provvedimento sicuramente buono -ribadisce Cremonese- per una serie di motivi”. “Il primo -elenca l’esperto- è che opera una distribuzione di risorse su soggetti che hanno una propensione al consumo e, dunque, c’è la speranza che questo abbia un effetto positivo sui consumi interni”.

Il secondo buon motivo è che “ha un effetto redistributivo anche sulle classi di lavoratori più tartassati” e, infine, spiega Cremonese, “ridurre il cuneo fiscale sul lavoro significa dare una boccata d’ossigeno alle imprese italiane che soffrono molto il costo elevato del lavoro, anche nello scenario internazionale”.

Fin qui le luci. Ma Cremonese non nasconde le ombre. “Intanto -dice- per la quantità di risorse messe a disposizione, è un taglio molto poco significativo e avrà un’incidenza limitata”.

“In relazione poi alla competitività dell’Italia rispetto agli altri due grandi Paesi industriali dell’Ue, Francia e Germania, c’è da dire che non è tanto il cuneo fiscale a creare un gap, perché in realtà il nostro è più basso, ma la cosa vera su cui siamo in ritardo è la produttività, da noi ferma da anni”. Questo ritardo, aggiunge il professore, “si cura innanzitutto investendo fortemente in innovazione, ricerca, sviluppo e università, fattori importanti per far crescere la produttività”.

Riguardo poi alla semplificazione del sistema fiscale, Cremonese non ha dubbi: “Siamo stati presi in giro quando si è scambiato la semplificazione con la flat tax. Invece non è tagliando le aliquote che si semplifica, ma agendo sul resto, come le detrazioni e le deduzioni”.