Rural NEETs e rilancio di una generazione in difficoltà

I giovani rappresentano una risorsa chiave per progettare il futuro, ed è – quindi – particolarmente preoccupante la significativamente alta quota di coloro che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione, cluster meglio noto come NEETs, dall’acronimo inglese di Not in Employment, Education or Training. A questo ampio collettivo è stato dedicato il progetto avviato nel 2021 dal titolo “Track-in -Public employment services tracking effectiveness in supporting rural NEETs” che in questi giorni sta terminando le proprie attività, realizzando anche attività di disseminazione dei risultati, sebbene questi ultimi abbiano raggiunto differenti stadi di validazione. Le politiche nazionali di sostegno finalizzate alla gestione del problema dei NEETs, in particolar modo i giovani attenzionati nel progetto nella classe di età fra 25 e 29 anni, possono essere sicuramente affinate, specie quando dirette ai NEETs che vivono in aree particolarmente svantaggiate, come ad esempio le aree rurali. Il convegno del 23 gennaio 2024 a Bruxelles di chiusura del summenzionato Progetto ha rappresentato l’occasione per sintetizzare quanto raggiunto grazie al contributo delle Università ed i Centri per l’impiego (PES, dall’inglese Public Employment Services) dei vari Paesi convolti nel progetto, oltre altre Agenzie partecipanti, come ad esempio l’International Labour Organization (ILO). l convegno erano presenti, oltre ad esempio operatori PES del Portogallo, della Lituania e dell’Estonia, anche alcuni ricercatori* dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, partner del progetto, i docenti Antonella Rocca, Giovanni De Luca e Paolo Mazzocchi, studiosi interessati agli approfondimenti sulle nuove opportunità e sfide che si stanno configurando, queste ultime stimolate anche dagli operatori dei centri per l’impiego stesso. La digitalizzazione, come anche i cambiamenti continui che caratterizzano il mercato del lavoro, sono esempi di potenziali leve sulle quali agire per agevolare i clusters potenzialmente più vulnerabili. L’eterogeneità dello status di NEETs e dei sottogruppi di questo cluster è nota, legata anche alle diverse potenziali cause che la inducono, come la disabilità, l’assistenza familiare, e ben note sono anche le conseguenze, sia personali che sociali, che ampie quote di NEETs inevitabilmente rischiano di generare. Le problematiche che caratterizzano i rural NEETs sono state investigate valorizzando prospettive afferenti a molteplici discipline, prevalentemente psico-sociologiche e quantitative, che non hanno tralasciato di esplorare – attraverso anche l’analisi di impatto – l’effetto di alcune recenti specifiche misure di intervento, come il Fondo Garanzia Giovani. Oltre alla presentazione dei principali risultati – alcuni dei quali hanno già trovato o stanno trovando collocazione in riviste internazionali interessate alle tematiche in discussione – sono stati presentati degli Handbooks specifici realizzati dai ricercatori coinvolti, manuali che si candidano a diventare preziosi strumenti di ausilio per i PES, anche perché specificamente dedicati ai (rural) NEETs. La propensione di tutti i soggetti coinvolti ad ‘attivare’ i NEETs ha senz’altro generato tanti spunti di riflessione che non potranno che aiutare i policy makers – ed i PES – a rendere più efficaci le iniziative a favore di questi giovani, specialmente nella aree rurali.

Vedi anche una scorsa comunicazione su una delle tante tappe ed iniziative del PROGETTO, prese dal medesimo gruppo, non solo in Italia, sul tema

Track-INproject”  è il titolo di una ricerca finanziata dall’Eea & Norway Grants, finalizzata a contrastare la disoccupazione giovanile. L’iniziativa, spiega Antonella Rocca, coautrice del progetto e portavoce del gruppo internazionale, mira ad offrire un modello di valutazione dell’efficacia del supporto fornito ai giovani NEET (coloro che non studiano e non lavorano) dagli Uffici di Pubblico Impiego nell’accrescere le loro opportunità lavorative. La ricerca si focalizza in particolare sui giovani tra i 25 ed i 29 anni che vivono nelle aree rurali e mira a verificare se la digitalizzazione dei servizi ha favorito la fruizione dei servizi da parte dei giovani più svantaggiati. Il Progetto include partners dal Portogallo, Spagna, Italia, Lituania, Estonia, Romania e Bulgaria, oltre all’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (ILO) e all’Università di Heidelberg, in Germania, che partecipano in qualità di esperti.

Nasce nell’ambito di questo progetto la conferenza che si svolgerà il prossimo 7 giugno a Napoli (nella sede dell’Università Pathenope in via Generale Parisi 13) e che avrà per titolo “Activating NEETs: Challenges and solutions across Europe. Transnational meeting of Tr@ck-in project on Rural NEETs”. (Attivare i NEET: Sfide e soluzioni in Europa. Incontro transnazionale del progetto Tr@ck-in sui NEET rurali”).
La  conferenza rappresenterà un’occasione per presentare e discutere i primi risultati della nostra ricerca con gli stakeholders. Prevista la partecipazione di docenti e ricercatori provenienti da diverse Università italiane ed europee (dalla Penisola iberica ai Paesi dell’Est e dei Balcani).

*proff. Giovanni De Luca, ordinario di Statistica Economica. Antonella Rocca, associata di Statistica Economica e Paolo Mazzocchi, associato di Statistica Economica. del Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (DISAQ) dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope,  primo Dipartimento di Eccellenza in Campania.