Allarme miopia, nel 2050 interesserà il 70% degli italiani

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Come sarà l’italiano medio nel 2050? Avrà uno stato di salute migliore rispetto a oggi? Non è semplice prevederlo, quello che si sa è che quasi sicuramente sarà miope. Questione di evoluzione della specie: impiego costante di dispositivi che richiedono attività visiva ravvicinata, ambienti chiusi, scarsa esposizione all’aria aperta e alla luce naturale fanno sì che la miopia sia il “modo di vedere” più funzionale al nostro attuale stile di vita. A descrivere come si sta evolvendo la vista nell’homo-smartphone sono gli esperti di MIlanOPIA, primo congresso scientifico interamente dedicato alla miopia che si svolgerà domani nel capoluogo lombardo, presso il Centro Congressi Palazzo delle Stelline, con il patrocinio della Società Oftalmologica Italiana (SOI) e dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica. Sono attesi oltre 150 oculisti e opinion leader della materia. “Un tempo si attribuiva molta importanza alla genetica, oggi invece sappiamo che anche i fattori ambientali giocano un ruolo cruciale nell’insorgenza della miopia”, illustra il Professor Paolo Nucci, Direttore della Clinica Oculistica Universitaria dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica e promotore del Congresso. “Oggi, questa patologia, in virtù dello stile di vita caratteristico dei Paesi industrializzati è in costante aumento: entro metà secolo in Italia, così come nel resto d’Europa, il 75-80% della popolazione sarà miope. Quando la miopia è di tipo medio-grave, ossia supera le 6 diottrie, comporta un rischio maggiore di sviluppare problematiche ulteriori: distacco della retina, glaucoma, maculopatie. È quindi necessario imparare a gestire correttamente il soggetto miope”. “L’ultima frontiera nell’ambito della terapia medica – prosegue Nucci – si basa sulla comprensione del ruolo della dopamina. Questo mediatore chimico presente nella retina rende meno elastica la sclera dell’occhio, membrana cartilaginea che invece nel miope tende a espandersi. L’esposizione all’aria aperta e alla luce del sole stimola la produzione di dopamina, mentre gli ambienti chiusi la inibiscono, inducendo maggiore elasticità nella sclera e favorendo, quindi, la miopia. L’atropina è una sostanza in grado di aumentare il rilascio di dopamina. Impiegandola nella miopia in età scolare (quella che insorge fra i 6 e i 14 anni), abbiamo riscontrato una riduzione della patologia del 75% in circa 7 bambini su 10”. Il costante sforzo nella visione ravvicinata, oltre a spiegare l’attuale trend di diffusione della miopia, è alla base anche dell’aumento dei casi di strabismo. Sul fronte della prevenzione, è dunque fondamentale che bambini e adolescenti, sempre più assorti nei loro device e impegnati in attività che mettono sotto pressione i muscoli dell’occhio responsabili della visione convergente, trascorrano più tempo all’aperto, “allenando” anche i muscoli che permettono la visione a distanza. E, per raggiungere un piccolo compromesso che metta d’accordo genitori e figli iperconnessi, gli esperti sdoganano tv e console per videogame che, a differenza di smartphone e tablet, implicano una visione più fisiologica, a una distanza di almeno 1,5-2 metri. Anche per questi dispositivi, tuttavia, vale la regola del buon senso e non bisogna eccedere nella dose di esposizione quotidiana. Il Congresso tratterà anche il ruolo dell’ottica, analizzando i casi in cui possa essere più opportuno l’uso delle lenti a contatto. “Forse non tutti sanno che, in virtù delle caratteristiche peculiari della pellicola lacrimale nei bambini (ha un film lipidico e uno strato mucoso più densi e deve bagnare una superficie più piccola), l’impiego delle lenti a contatto è particolarmente indicato per la correzione della miopia infantile”, spiega il professor Nucci. Tra i temi principali di cui si discuterà domani, inoltre, vi sono le ultime tendenze relative alla chirurgia della retina, che nel nostro Paese è un’eccellenza e della chirurgia refrattiva. “Negli ultimi tempi c’è stato un forte interesse verso questa metodica che consiste nell’inserimento della lente all’interno dell’occhio e che può dare buoni risultati nel trattamento di miopie importanti (anche 11-12 diottrie). Ma occorre informare i pazienti che questo tipo di intervento espone a un rischio maggiore di cataratta precoce”, puntualizza Nucci. Epidemiologia, genetica, terapia medica, ottica, approcci chirurgici e anche un focus sul ruolo degli integratori: MIlanOPIA, insomma, sarà un excursus sulla miopia a 360°.