De Luca,ci si diverte massacrare persone

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(ANSA) – NAPOLI, 06 FEB – “Siamo in un Paese in cui ci si diverte a massacrare le persone piuttosto che rispettarne la dignità”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, commentando l’assoluzione dal processo che lo vedeva coinvolto per la realizzazione del termovalorizzatore a Salerno.
    “Se la Costituzione ti chiede di aspettare i tre gradi di giudizio – ha affermato – devi farlo, diversamente si tratta di essere incivili”.”In politica, lavoro, vita, la cosa fondamentale è essere uomini – ha aggiunto De Luca – sapere che dietro a una persona c’è un mondo che va rispettato”.
    “Questo non toglie nulla alla necessità di un rigore estremo – ha precisato – ma servono affinché il lavoro della magistratura sia svolto in tutta serenità”. “Ringrazio magistrati e Corte d’appello ed esprimo rispetto, apprezzamento e incoraggiamento per il loro lavoro – ha aggiunto – Sono tra quelli che considerano l’autonomia della magistratura è un bene per i cittadini, non il privilegio di una casta”.
   

(ANSA) – NAPOLI, 06 FEB – “Siamo in un Paese in cui ci si diverte a massacrare le persone piuttosto che rispettarne la dignità”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, commentando l’assoluzione dal processo che lo vedeva coinvolto per la realizzazione del termovalorizzatore a Salerno.
    “Se la Costituzione ti chiede di aspettare i tre gradi di giudizio – ha affermato – devi farlo, diversamente si tratta di essere incivili”.”In politica, lavoro, vita, la cosa fondamentale è essere uomini – ha aggiunto De Luca – sapere che dietro a una persona c’è un mondo che va rispettato”.
    “Questo non toglie nulla alla necessità di un rigore estremo – ha precisato – ma servono affinché il lavoro della magistratura sia svolto in tutta serenità”. “Ringrazio magistrati e Corte d’appello ed esprimo rispetto, apprezzamento e incoraggiamento per il loro lavoro – ha aggiunto – Sono tra quelli che considerano l’autonomia della magistratura è un bene per i cittadini, non il privilegio di una casta”.