Imprese, 13.569 multinazionali estere in Italia: +404 unità

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Nel 2014, sono 13.569 le imprese a controllo estero in Italia, poco più della metà delle controllate italiane all’estero (22.388). Il peso delle prime sul complesso delle imprese residenti in Italia è del 7,6% in termini di addetti (1,2 milioni) e del 17,8% in termini di fatturato (524 miliardi). Lo rileva l’Istat. Rispetto al 2013, il numero di controllate estere in Italia cresce di 404 unità. Al netto dei servizi finanziari, il loro fatturato è intorno ai 524 miliardi (+6,2%) mentre il valore aggiunto è di quasi 97 miliardi (+5,1%). Il contributo di queste imprese alla spesa privata in ricerca e sviluppo in Italia è del 23,9%, con un tasso di crescita del 10,6% superiore a quello medio registrato per il complesso delle imprese (+7,5%). Nel confronto tra grandi imprese (250 addetti ed oltre), le imprese a controllo estero sono, in media, più produttive (69,3 mila euro per addetto rispetto a 57,9 mila euro) e più profittevoli di quelle a controllo nazionale (34,2% contro 30,6% la quota di margine operativo lordo sul valore aggiunto), anche se emergono differenze a livello settoriale. 

Le multinazionali estere contribuiscono per oltre un quarto all’export nazionale di merci (27,4%) e per quasi la metà agli acquisti di merci sui mercati internazionali (46,5%). Una quota rilevante dei flussi commerciali attivati è dovuta a scambi intra-gruppo (42,7% per le esportazioni e 57,8% per le importazioni). Le multinazionali estere che operano in Italia sono residenti soprattutto nell’Unione europea: sul totale delle imprese a controllo estero coprono una quota del 61,6%, impiegano il 59,2% degli addetti e realizzano il 54,6% del fatturato. Segue il Nord America con il 16,9% delle affiliate estere, il 22,9% degli addetti e il 21,3% del fatturato. Le multinazionali residenti negli Altri paesi europei controllano il 12,0% delle affiliate estere, impiegano il 9,9% degli addetti a controllo estero e attivano l’11,6% del fatturato. Le multinazionali asiatiche, seppure presenti in numero molto limitato (6,6% delle controllate estere), contribuiscono con il 5,5% degli addetti e con il 10,0% del fatturato a controllo estero.