La missione culturale dell’isola di Capri nel ritorno della bellezza

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in foto l'isola di Capri dall'alto (fonte immagine Pixabay)

di Raffaele Vacca

Dal 17 al 19 aprile 2024 si è svolta a Capri una Riunione dei Ministri degli Esteri d’Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti d’America, Canada, Giappone. Ad essa sono intervenuti anche autorevoli esponenti dell’Unione Europea e del Governo dell’Ucraina.

Durante la Riunione sono stati discussi fondamentali problemi della situazione mondiale, caratterizzata innanzitutto dalla guerra tra Russia e Ucraina e da quella tra Israeliani e Palestinesi. La riunione è stata organizzata a Roma dal nostro Ministero degli Esteri, e si è svolta nello scenario di bellezze naturali e storiche che è Capri.

Ha ricordato come da questo luogo, dal 26 al 37 d.C., Tiberio governò il vastissimo e potentissimo Impero di Roma, ed ha ricordato che da qui si può ben osservare, descrivere e valutare il mondo. La Riunione si è svolta in gran parte presso l’Hotel Quisisana dove, dopo l’inaugurazione avvenuta nella serata del giorno precedente nei Giardini di Augusto, il 10 luglio 1922 si svolse il Primo Convegno Italiano del Paesaggio, che ebbe tra i suoi temi fondamentali la Bellezza in generale e quella di Capri in particolare.

Nello stesso albergo, nel settembre 1948, si svolse la Riunione dei Delegati degli Enti Radiofonici Europei, che portò alla fondazione del Premio Italia, attuale Prix Italia. Questa riunione era stata organizzata a Roma. Il Convegno del Paesaggio era stato invece organizzato a Capri dallo stesso Comune del quale era sindaco Edwin Cerio. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi (per restare a questo periodo), l’Isola di Capri è stata sede di osservazioni astronomiche, e di Convegni e Congressi di ogni genere. Ed è stato luogo di soggiorno di letterati, scienziati, artisti, politici, ecclesiastici.

Non pochi, ma forse tutti, hanno riscoperto che è nella natura che risorge quello spirito che è una delle due componenti fondamentali di ogni uomo, e che la società contemporanea tende costantemente a comprimere. Gli stessi mezzi di comunicazione, costretti dalla situazione mondiale, in occasione della Riunione dei Ministri degli Esteri si sono astenuti dal riparlare della Capri della mondanità, la quale, immersa in un vivere frivolo, gaudente, superficiale, si disinteressa dei problemi fondamentali. E l’hanno presentata come luogo di meravigliosa bellezza. Ciò confermando che essa, come vide Ferdinand Gregorovius, ripensando a Karl Wilhelm von Humboldt, è luogo privilegiato per osservare l’umana esistenza, sulla base di quello che l’umanità ha visto, pensato, vissuto ed ha tramandato.

Per la sua natura, per la sua posizione geografica, per la sua storia, è questa la missione culturale dell’Isola, specialmente in un tempo nel quale, mentre sembra che la nostra civiltà sia al tramonto, per le minacce nucleari e per quelle del clima, che pendono su di essa, la stessa umanità è diventata mortale come ogni singolo uomo. E bisogna determinare come vivere responsabilmente in questa situazione. Sviluppare una cultura che osservi, descrivi, valuti la situazione esistente nella consapevolezza del passato è compito di tutti gli uomini di buona volontà, ed a Capri, come fu auspicato già nel 1967, di Capresi giovani d’età e giovani di spirito. Logicamente, in collaborazione con non capresi, secondo il metodo che si ebbe in occasione della scoperta della Grotta Azzurra, che fu l’attuazione d’un progetto a lungo pensato da un caprese, e da lui realizzato con la fondamentale collaborazione di un altro caprese, e di due giovani tedeschi.