Lello Lopez: tre domande sull’Arte

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In foto Lello Lopez

L’occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Azzurra Immediato

L’Occhio di Leone incontra l’artista Lello Lopez. Afferente a quell’importante fucina che originò gli artisti della sperimentazione napoletana; formatosi sotto l’egida di Armando De Stefano e Gianni Pisani fu subito apprezzato dalle storiche gallerie partenopee, come Morra Greco, Lia Rumma e quella di Lucio Amelio od Alfonso Artiaco, ancora oggi sua galleria di riferimento. La sua spinta riformatrice, la sua visione di ricerca continua, tanto da averlo portato a delineare la propria visione attraverso differenti media e progettualità, gli ha permesso di essere conosciuto all’estero oltre che nel nostro Paese, ove, peraltro, è presente, ad esempio, nella importante Collezione del Museo Madre. Dalla sua Pozzuoli a Napoli il passo è breve, specie quando teso oltre il Golfo e pronto a diventare narrazione esistenziale, dubbio, memoria e delineazione della persistenza o dell’effimera natura dell’uomo. Gli interrogativi che Lello Lopez pone alla base della propria continua ricerca sono molti, tali da renderli quasi riconoscibili nel tratto grafico o nella materia che sceglie per un’opera. Ai quesiti che, in quanto artista, Egli, necessariamente, deve porsi in modo imperituro, abbiamo deciso di affidargliene altri tre, da condividere con Voi.

1. Che cos’è l’arte?
Quello delle definizioni è un terreno minato difficile da percorrere se non cambiando spesso direzione facendosi guidare dalla inquietudine del dubbio. Tenterò ora di dare una mia definizione a questo antico quesito promettendo di smentirla quanto più tardi possibile. Partendo da un’idea di concretezza l’arte è la comunicazione della realtà da un punto di vista extra-metodico; la comunicazione stessa, che ne permette la comprensione, può essere oggetto di riflessione. Questa analisi può influenzare la scelta espressiva via via che si definisce il progetto, per cui qualsivoglia modus operandi è coerente se rivolto alla verifica dell’idea originaria. L’installazione ne è il test principale: la comunicazione è più efficace e colui che guarda può orientarsi in maniera adeguata servendosi dei più diversi stimoli visivi e analisi interpretative.

2. Cosa prospetta il panorama artistico, oggi, secondo te?
Così come c’è stato un prima e un dopo in seguito alla caduta del muro di Berlino, passando da una visione analogica del mondo ad una tecnologica che ha messo in connessione i vari saperi e le più svariate esperienze espressive, dopo la pandemia del coronavirus ci sarà una metamorfosi. Almeno è quello che mi auguro! All’accelerazione in tutti i campi dell’agire e alla sensazione di onnipotenza della tecnologia, immagino (e spero!) sopraggiunga una visione più riflessiva dei fenomeni estetici con la predilezione dei contenuti a scapito di superficialità manuali e giochi di colore, senza moralismi ma con la consapevolezza di necessari valori etici.

3. Gli artisti cosa si aspettano dai mediatori culturali, dai galleristi, critici, curatori e giornalisti?
La risposta a quest’ultima domanda è in parte inclusa nella precedente. Spero siano tutti concordi nel chiedere una più grande attenzione ai contenuti e una maggiore riflessione agli aspetti etici e ai valori di relazione. Prediligere la professionalità e la coerenza e verificare le ricerche in atto soprattutto nell’arte contemporanea italiana, seguendole con passione, rigore e coraggio progettuale.

Chi segue attraverso i social Lello Lopez sa che, in questi giorni, come molti altri artisti, sta affrontando la riflessione di questo momento mediante il segno, attraverso il colore o la traccia visiva. Immagini, stratificazioni materiche o virtuali che, attraverso pars costruens et pars destruens, definiscono un itinerario interiore, uno sguardo privilegiato come quello dell’arte che si riveste di un simbolismo peculiare. Lopez affida alla facoltà ed alla profondità emotiva del processo artistico una valenza fondante e principe, la stessa che deve affidarsi necessariamente a quella attenzione verso i contenuti che diventano interpretazione del reale. Lopez auspica un cambiamento radicale, quella stessa volontà che, da sempre, la sperimentazione attua nella rottura dello status quo. Oggi, il mondo dell’arte, ancor più, si interroga sul presente, riguarda al passato con un misto di rabbia, nostalgia e voglia di fuga, cercando di immedesimarsi nel futuro che verrà e che, come sempre accade, molti artisti hanno già intravvisto. Lello Lopez, che sulla memoria del passato ha lavorato sino a costruire un patrimonio interiore di immagini relativizzate e traslate in opere, oggi tale meccanismo concettuale lo presta a divenire trampolino per una ridefinizione percettiva ma anche comunicativa che spetta all’arte tout court.