Mobilità elettrica, una colonnina di ricarica nel Policlinico di Napoli per l’Atelier della Salute

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Una colonnina di ricarica per macchine elettriche nel Policlinico Federico II, posizionata in prossimità dell’edificio 21, presso la Presidenza dell’azienda Universitaria napoletana. E’ il progetto realizzato dal Raggruppamento temporaneo di imprese tra Engie Spa (capogruppo e mandataria), Siram Spa, Graded Spa e Thermofrigor Sud Srl.

Come funziona questa wall-box per auto green? La stazione di ricarica offre la possibilità di collegare e ricaricare fino a due veicoli elettrici con una potenza massima di 22 kW in totale sicurezza e con rapidità. Un lettore di badge Rfid consente di limitare l’accesso alla ricarica ad un gruppo di utilizzatori pre-autorizzati dall’Azienda Universitaria mediante un’apposita App sullo smartphone.

Il sistema prevede, inoltre, una lettura indiretta dei consumi attraverso la misura della corrente erogata e la protezione contro i sovraccarichi, i cortocircuiti e i guasti d’isolamento grazie a un interruttore automatico obbligatorio, oltre alla protezione differenziale esterna.

Il progetto sarà presentato domani, venerdì 21 settembre, all’interno dell’“Atelier della Salute”, l’evento organizzato per il secondo anno consecutivo dal Policlinico e dalla Scuola di Medicina e Chirurgia di Napoli con l’obiettivo di condividere proposte concrete e “buone pratiche” riproducibili volte a favorire l’adozione di stili di vita sani e sostenibili nella popolazione campana.

Alimentazione, attività fisica e movimento, benessere psicologico, pratiche di prevenzione, i temi al centro della manifestazione, cui si aggiunge uno spazio riservato al rapporto tra salute dell’uomo e salute dell’ambiente. Un binomio cui punta la mobilità elettrica il cui sviluppo su larga scala permetterebbe di ottenere importanti benefici in termini di emissioni di CO2. “Abbiamo accolto con entusiasmo, per il secondo anno, l’invito del Policlinico a dare il nostro contributo a un evento che punta alla diffusione di corretti stili di vita tra la popolazione – spiega Vito Grassi, amministratore delegato della società consortile costituita dalle 4 aziende che hanno aderito al progetto -. In questa edizione abbiamo concentrato la nostra attenzione sui benefici della riduzione dei gas serra che si possono ottenere passando a forme di mobilità più green. Si stima che l’immatricolazione di 70.000 veicoli elettrici in Italia, in sostituzione di altrettanti mezzi a combustione interna, produrrebbe l’emissione di circa 63.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno, contro le 136.000 del sistema tradizionale, con una diminuzione di circa il 54%. Un beneficio non trascurabile considerando che l’inquinamento atmosferico – specie nelle aree urbane – è una delle cause principali di mortalità nell’era moderna e che un quinto delle emissioni inquinanti sono causate proprio dal comparto dei trasporti. Una riduzione più ambiziosa delle emissioni di carbonio richiede sforzi maggiori e un impegno politico costante. Le politiche che riducono la necessità del trasporto individuale, così come una migliore pianificazione urbana o un maggiore uso del trasporto collettivo, possono facilitare l’implementazione di nuove tecnologie e ridurre considerevolmente l’investimento richiesto”.