Pmi familiari: nel Sud rappresentano il 61% delle imprese. Deloitte, Federico II e Uniba varano un centro ricerca

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in foto Ernesto Lanzillo

Le imprese familiari del Mezzogiorno ricoprono un ruolo cruciale nel panorama economico del nostro Paese, rappresentando una risorsa, tangibile e intangibile, che ormai si tramanda con successo da intere generazioni. Infatti, considerando l’universo delle società di capitali, le imprese familiari attive nel Sud Italia risultano essere circa 132 mila con una forza lavoro di oltre 827 mila dipendenti. Nel complesso, le Family Firms rappresentano circa il 61% delle imprese presenti nel Mezzogiorno (circa 217 mila) e impiegano il 33% della forza lavoro complessiva (circa 2,5 milioni di occupati).

Con l’obiettivo di supportare la crescita delle imprese familiari del Mezzogiorno Deloitte Private, l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni – e l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” – Dipartimento di Economia e Finanza lanciano il Flag (Family Business Lab on Accounting & Governance), il nuovo Centro di Ricerca italiano integralmente dedicato a queste realtà per dare vita a un focus di indagine e divulgazione che stimoli la continuità aziendale, preservi l’eredità familiare e favorisca la proficua collaborazione con altri stakeholder. Nei prossimi mesi, inoltre, consolidando il connubio tra privato e mondo accademico, saranno organizzate una serie di iniziative:  verrà diffuso il primo report tematico sull’andamento e sulle prospettive delle imprese familiari del Mezzogiorno, sarà organizzata un’Academy di formazione executive rivolta alla NextGen e saranno premiate, con una formula innovativa che valorizza le eccellenze artistiche del Mezzogiorno, le imprese familiari più longeve presenti sul territorio.

“Mettiamo a sistema conoscenze e competenze comuni con il mondo accademico per far emergere sempre di più l’importanza delle imprese familiari del Mezzogiorno” dichiara Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. “Queste rappresentano un patrimonio per il nostro Paese e, attraverso la nostra sinergia, punteremo a valorizzarle, guidandole sempre di più verso crescita, innovazione ed evoluzione della governance. È fondamentale intercettare il cambiamento, soprattutto in un’epoca fortemente caratterizzata dall’espansione verso nuovi mercati, dalla diversificazione di prodotti e servizi e dall’alta concentrazione di passaggi di testimone”. “Puntiamo a creare un vero e proprio modello di riferimento per le imprese familiari del Mezzogiorno” aggiunge Claudio Lusa, Deloitte Central Mediterranean Operate Leader. “L’obiettivo è quello di intercettare gli operatori economici, gli imprenditori e gli istituti di formazione a livello nazionale per costruire assieme l’evoluzione del family business. Il progetto rientra nel più ampio impegno di Deloitte nel Sud Italia per contribuire a una crescita virtuosa e sostenibile guidata dalla trasformazione digitale e dalle nuove competenze”.
Mauro Romano, professore Ordinario di Economia aziendale presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, spiega le motivazioni per le quali si è deciso di istituire, nel Mezzogiorno, un centro di ricerca dedicato al family business: “Le imprese familiari italiane, studiate in tutto il mondo per le loro peculiarità, si caratterizzano per la naturale ricerca di un finalismo ‘circolare’, costituito da risultati economici, successo competitivo, cultura familiare e obiettivi sociali, considerati di pari importanza e ricercati sinergicamente. Tale attitudine consente di sprigionare lo spirito imprenditoriale originario e di trasferirlo, in una ideale staffetta, tra generazioni diverse. In una logica evolutiva, esse richiedono un mirato accompagnamento consulenziale, che valorizzi i risultati delle migliori ricerche scientifiche in argomento, in momenti-chiave della vita aziendale, come l’affermazione di una nuova leadership, il passaggio generazionale, la valorizzazione delle competenze e dei ruoli delle nuove generazioni, il rafforzamento della governance, anche tramite il coinvolgimento di manager esterni o l’apertura della compagine sociale”.
“La partnership con Deloitte Private e con i colleghi dell’Università di Bari Aldo Moro è fondamentale per rispondere, in maniera sinergica e strutturata, ai bisogni sempre più diversificati ed urgenti degli imprenditori familiari, nonché delle famiglie imprenditoriali. Un territorio, quello del Mezzogiorno, così ricco di imprese familiari non ha, ancora, un hub di conoscenze e competenze di riferimento: tale iniziativa mira a colmare questa lacuna coinvolgendo, in ottica fortemente partecipativa, i principali stakeholder ed offrendo opportunità agli studenti ed alle studentesse che saranno i veri protagonisti del domani” sottolinea Alessandro Cirillo, professore associato di Economia aziendale all’Università degli Studi di Napoli – Federico II.

Nell’ambito di Impact for Italy, il programma strategico di Deloitte che vuole contribuire allo sviluppo dell’Italia del futuro, il network già da tempo ha moltiplicato i progetti e le iniziative nel Mezzogiorno. In Puglia, a Bari, presso i padiglioni della Fiera del Levante sta sorgendo NextHub, il nuovo centro di eccellenza, mentre in Campania sono già consolidate iniziative come Operazione Talenti, Lumina Academy e Digita – anche grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Napoli Federico II – per fornire ai giovani le competenze necessarie per consentire loro di essere protagonisti nella trasformazione del mercato del lavoro.