Questioni bioetiche e biogiuridiche, focus alla Vanvitelli dell’Associazione Luca Coscioni

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“Transizione ecologica: Questioni bioetiche e biogiuridiche”, il titolo dell’interessante seminario che si è svolto presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza. Tema di grande attualità, con imprescindibili implicazioni etico-filosofiche, affrontato con punti di vista diversi, eppure complementari, dai relatori che sono stati introdotti e moderati dalla dottoressa Rosa Criscuolo, dell’Associazione Luca Coscioni, la quale ha richiamato la necessità di investimenti europei nella ricerca, nella transizione ecologica e nel consolidamento del dialogo tra scienza e politica.
Vari gli spunti forniti dalla prof.ssa Franca Meola dell’Università Vanvitelli, che ha sottolineato l’utilità di un approfondimento multidisciplinare, grazie al contributo di docenti ed esperti afferenti ad aree diverse, data la complessità e la vastità del tema.
Una transizione che deve essere integrale e integrante, è stato anche detto durante l’evento seminariale, nonché tener conto sia del carattere sistemico e complesso dell’attuale apparato produttivo, sia dell’esigenza di garantire una produzione di beni adeguata al fabbisogno dell’umanità. L’economia verde si propone di concorrere a realizzare questa transizione, a cui la Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), pensa di poter offrire un’anima.
“La cura del pianeta va intesa come cura dell’anima”, ha suggerito il prof. Pasquale Giustiniani, docente della Pontificia Facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale di Napoli, dal quale è scaturita una profonda riflessione sui beni della terra, e sulla fragilità del biosistema. Una prospettiva, quella offerta dal suo intervento, di carattere bioetico e teologico
“La transizione ecologica non è una materia in senso stretto ma piuttosto un processo – ha puntualizzato il prof. Enrico Verdolini, dell’Università di Bologna -, che impone il superamento della tradizionale separazione e contrapposizione tra ambiente e sviluppo, secondo una logica di integrazione delle politiche ambientali in tutte le politiche pubbliche che impattano sul clima e sulla conservazione dell’ecosistema”.
L’avv. Gisella Emma Comes, esperta di Diritto del Lavoro ha analizzato il tema oggetto del seminario dal punto di vista del giuslavorista, supportata dalla normativa lavoristica e dalla giurisprudenza in relazione alla crescita dell’emergenza ambientale, sia all’interno che all’esterno dell’impresa, al fine di trovare un ragionevole bilanciamento tra i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione.
“I temi bioetici esigono tolleranza e il rispetto della diversità”, ha spiegato il prof. Raffaele Prodomo, del Dipartimento di Giurisprudenza della Vanvitelli e presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica-Campani, traendo le conclusioni dell’evento. Il docente ha poi collegato il tema della transizione ecologica e della lettura bioetica e giudirica, fissando il quadro evolutivo entro il quale si sarebbero selezionati i comportamenti odierni dell’essere umano, caratterizzandone le differenze dall’homo sapiens. Del resto, una natura indagata con senso storico come fa l’evoluzionismo e una storia considerata come espressione e concretizzazione dell’intelligenza umana sono pronte a stringere un’alleanza duratura e potrebbero finalmente chiudere il solco che tradizionalmente teneva separate natura e cultura.