Europa, il monito di Prodi al Sabato delle idee: democrazia in crisi, vince la voglia di autorità

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in foto Romano Prodi

“Stiamo attenti perché c’è una crisi di democrazia in tutto il mondo. Il desiderio di autorità è diventato imperante in tutto il mondo ed in questo contesto si colloca il successo dei Cinquestelle che a differenza dei Gilet gialli sono saliti al potere perché sono organizzati in maniera verticale”. Lo ha detto l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi nel corso del convegno “L’Italia del futuro in un mondo che cambia” organizzato nell’ambito del ciclo di convegni intitolato “Il Sabato delle Idee” nella sede dell’università Suor Orsola Benincasa in via Partenope 36, a Napoli. “C’è una crisi di democrazia in tutto il mondo – ha dichiarato Prodi – . Il desiderio di autorità e diventato imperante in tutto il mondo. Nelle Filippine c’è un dittatore che uccide senza processi, in Cina aumenta il potere di chi comanda, stessa cosa in Pakistan, in Russia, in Turchia ma anche con Trump negli Stati Uniti accade la stessa cosa. Trump è stato eletto per un desiderio di autorità. In Brasile pure c’è un presidente pistolero e mai lo avremmo immaginato fino a poco tempo fa. Il mondo è in crisi e questa crisi non poteva non coinvolgere l’Europa e anche l’Italia. Il populismo oggi è desiderio di autorità”. “La struttura di Lega e Cinquestelle – ha detto ancora Prodi – è una struttura autoritaria. E’ importante riflettere su questo. In fondo il manifesto dei gilet gialli dei Cinquestelle è abbastanza uguale nelle linee generali negli obiettivi generali. La differenza tra i Cinquestelle e i Gilet gialli sta nel fatto che i Cinquestelle sono al potere perché sono organizzati in maniera verticale. Mentre i Gilet gialli creano tante tensioni ma non arrivano a cambiare la struttura politica del Paese perché non sono organizzati in maniera verticale”. Prodi ha trattato poi l’argomento della crisi della democrazia nel mondo. “L’unica democrazia che funziona è quella rappresentativa – ha detto Prodi – . Questo è un momento di stanchezza per la democrazia. A parte l’Italia, la Polonia e l’Ungheria non ho fatto discorsi sul crollo della democrazia liberale in altri Paesi perché anche resiste. Se in Germania ci vogliono sette mesi per fare un Governo vuol dire che c’è qualcosa che non va ma la democrazia può farcela. Tuttavia con tutti i problemi che abbiamo in Europa e anche in Italia un po’ di democrazia l’abbiamo conservata. Pensate agli Stati Uniti dove non è così e ancora oggi se ti ammali e non hai soldi puoi anche morire. Noi in Europa possiamo essere un punto di riferimento in tal senso sulle cose essenziali ma non così divisi come lo siamo oggi”. Infine, il tema della moneta unica europea e del futuro dell’Europa. “La moneta unica è un processo lungo in cui credo – ha affermato Prodi – ma Roma non è stata fatta in un giorno. Però bisogna innanzitutto credere in un’idea politica comune. Solo dopo si possono mettere insieme tutte le monete. L’Europa con la moneta unica può avere la forza di poter mediare e dialogare al tavolo dei potenti, il nostro obiettivo deve essere quello di poter avere una parola nello scontro tra giganti. Di certo l’Europa non potrà sedersi al tavolo dei potenti per la sua forza militare. I nuovi dominatori del mondo sono tutti americani o cinesi: Apple, Alibaba, Amazon, Google… non c’è un europeo. Eppure noi italiani eravamo i più forti nell’arte della pace e della guerra. L’Europa – ha concluso Prodi – deve mantenere le varie identità nazionali ma stando tutti insieme”.