Sanremo 23, si parlerà di donne iraniane? Occhi puntati su Sansa e Salemi

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in foto l'attrice Maya Sansa (Imagoeconomica)

Sanremo 2023 non mancherà di proporre delle incursioni nell’attualità. È più che probabile, come già successo nei suoi primi tre festival, che Amadeus metta la ribalta e la visibilità del festival al servizio di una sensibilizzazione su tematiche di impatto sociale. Quest’anno il pensiero non può non andare alle tematiche femminili (che Amadeus ha voluto già affrontare nelle precedenti edizioni con diversi monologhi), legate anche alla situazione iraniana dove la repressione violenta delle proteste dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne deceduta mentre era sotto la custodia dalla polizia morale per non aver indossato correttamente lo hijab, ha portato all’uccisione di diversi giovani. Questa ipotesi ha fatto circolare in questi giorni, come possibili ospiti all’Ariston, i nomi di due presenze femminili con origini in parte iraniane: l’attrice Maya Sansa, di padre iraniano e madre italiana, e la conduttrice e modella Giulia Salemi, di madre iraniana e padre italiano. Ma le voci vengono smentite all’Adnkronos dall’abbottonatissimo entourage festivaliero. In questo momento, infatti, Amadeus appare concentrato soprattutto sulla scelta delle due coconduttrici che ancora mancano all’appello e che dovrebbero affiancare il direttore artistico e Gianni Morandi sul palco nelle serate di giovedì e venerdì. Un primo annuncio potrebbe arrivare nei prossimi giorni.