‘Sologamy’: ora puoi sposare te stessə anche in Italia. L’esposizione di Elena Ketra a Roma

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in foto Elena Ketra (immagine da comunicato stampa di PK Communication)

di Michela Russo

È un fenomeno recente, ma già diffuso, la “Sologamia”: nato in Giappone, nonostante la terminologia non sia presente nei vocabolari italiani, si potrebbe banalmente definire come il “matrimonio con se stessə”.

Proprio dalla Sologamia è nata l’omonima performance digitale di Elena Ketra, artista che tramite le sue opere mira principalmente a trattare tematiche sociali sull’inclusione ed emancipazione femminile. Infatti, dopo aver esposto al Museo Madre di Napoli, al MAM di Mantova, in Polonia ed in Olanda, propone l’esposizione del suo progetto “Sologamy”, nel quale a tutti i visitatori sarà permesso di sposarsi con se stessə, con rilascio di certificato che, essendo firmato dall’artista, rappresenta un’opera a se stante. Tale esposizione sarà presente dal 13 al 16 luglio al Gazometro di Roma, in onore di “Videocittà”: il Festival della visione e della cultura digitale, che nelle scorse edizioni ha contato più di 400.000 presenze, attraversando e abitando il territorio urbano nelle sue varie articolazioni (piazze storiche, gallerie d’arte, spazi innovativi e luoghi istituzionali).

“Imparare ad amare se stessi è necessario per poter amare in modo libero ogni altro essere umano. È l’affermazione della propria indipendenza affettiva, la presa di coscienza di sé e delle proprie capacità, forza e bellezza, al di là di diktat estetici, sociali e sessuali uniformanti. L’inclusione sociale parte prima di tutto da noi stessə”, questo afferma la creatrice del progetto, riferendosi all’importanza della Sologamia, per chi ne prende parte, e per la società in generale.

La presentazione di questa esposizione rappresenta sicuramente un indicatore della crescente notorietà della pratica Sologamica, che costituisce sicuramente un interessante fenomeno culturale e sociale. Sarà solo il tempo a mostrarci se questa rimarrà una moda passeggera, o se stiamo assistendo allo sviluppo di una consuetudine per le generazioni future.