Uno sguardo campano sull’Azerbaijan

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In foto Augusto Massari, ambasciatore d'Italia in Azerbaijan

L’Azerbaigian è la scommessa del futuro è una opportunità indiscutibile per il nostro Paese: non sono solo le parole dell’Ambasciatore italiano a Baku, Augusto Massari, ma uno dei contenuti che si evincono da un libro recente di cultura diplomatica: “Uno sguardo dell’Italia sull’Azerbaigian” di  Domenico Letizia per Antonio Stango Editore. Una raccolta  di articoli e interviste a testimonianza di una antica cura devoluta dall’autore, ad una regione, l’Azerbaigian,  la cui importanza geopolitica , diplomatica e scientifica in questo momento non deve essere effettivamente ignorata. La geopolitica entra in azione a tutto spiano quando si parla del Caucaso, interfaccia preziosa ormai conclamata nell’interscambio Oriente-Occidente; ma non e’ solo questo.
L’Europa deve poter accedere in sicurezza alle fonti energetiche sul mar Caspio, e l’Azerbaigian ha in tale ambito, un ruolo politico chiave per il carattere storico e culturale che e’ insito nel suo modo di agire e nella risultante che media tra tre grandi Nazioni: Russia, l’Iran e la Turchia; nazioni che non si e’ capito bene ancora in quali rapporti concreti sono tra loro , ma la cui vicinanza e l’essere artefici di relazioni internazionali , li mette sulla stessa linea di esercizio, anche se le operazioni diplomatiche  ivi comprese non sempre sono chiare e trasparenti.
Negli articoli collezionati dal volume di Domenico Letizia, sono presenti i conflitti di oggi che non sempre sono valutati per quello che realmente rappresentano:  il conflitto del Nagorno-Karabakh; le prospettive dell’internazionalizzazione  delle imprese che intercorre tra l’Azerbaigian e l’Italia; il modello di Stato laico, abile ad una reale apertura al multiculturalismo ed infine l’attenzione delle istituzioni dell’Azerbaigian per le pari opportunità .
Su tutto emerge una grande realta’ che e’ anche l’aspetto trainante di tutta la poliedricita’  di un rapporto possibile con uno stato lontano , che presenta una grande ricchezza di fonti energetiche: la ricchezza di una laicita’ dello stato che gli permette di essere fuori dalle interpretazioni estremiste della religione, che influenza la vita politica di altri stati vicini. Una ricchezza la cui sinergia e’ sempre piu’ nota allo stato azero da foraggiare l’emprovement delle relazioni con le nazioni che hanno una reale e pacifica voglia di mettere in gioco le aziende energetiche, per una collaborazione costruttiva.
Il testo dell’autore ha questa primaria valenza: rendere noto in una confusa situazione economica internazionale, quanto il modulo di gioco vincente dell’Azerbaigian puo’ rappresentare uno strumento da seguire per molti problemi dell’era globale, supportati dalla azione di contatto che solo la cultura può mettere in moto. Uno sguardo sull’Azerbaigian che vuole essere soprattutto un monito all’Italia per essere in prima linea in questo ventaglio di opportunita’. Con lo stesso monito Domenico Letizia ha scritto altri libri e articoli per altre regioni di rilevanza internazionale come la Moldavia e l’Uzbekistan.
Domenico Letizia, storico e analista geo-politico, laureato in Storia contemporanea presso l’Università ‘Federico II’ di Napoli, vanta esperienze all’estero e l’attivismo politico svolto per ‘Nessuno tocchi Caino’ di cui e’ membro del Consiglio Direttivo della Ong; e per la ‘Lega italiana dei diritti dell’uomo’ .
Presidente dell’Irepi (Istituto di ricerca di economia e politica internazionale) ha trattato di numerosi dossier sullo stato di diritto, diritto internazionale umanitario, monitoraggio e diffusione dei diritti umani, proposte di riforma della giustizia e degli istituti di pena. Ha visitato e monitorato un campo di sfollati interni, ‘Internally Displaced Persons’, a una decina di chilometri da Baku, in Azerbaigian.
ed e’ membro anche del Comitato italiano ‘Helsinki’ per i diritti umani nonche’ dell’Associazione Giovani Moldavi in Italia. Domenico è anche componente del gruppo di lavoro ‘Carcere e Diritti Umani’ del Forum Nazionale dei Giovani.
L’Azerbaigian e’ una terra da scoprire ma reca già i segni di un futuro necessario: una associazione Napoli-Baku si occupa da tempo di relazioni diplomatiche sfruttando la particolare analogia tra i due golfi, simili come un fenomeno amorfo naturale che non puo’ essere un caso, e lo sguardo dell’Italia sul territorio Azero resta quindi una doverosa prospettiva internazionale che prende piede soprattutto sulla condivisione di temi energetici, nonché delle nuove rotte geopolitiche per lo sfruttamento e l’esportazione del petrolio.