A Napoli dopo le preghiere si rinnova il miracolo di San Gennaro

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in foto dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli don Mimmo Battaglia (Imagoeconomica)

A Napoli si è rinnovato il miracolo di San Gennaro. Alle 10,56 il sangue del Martire si è sciolto nella Cappella del Tesoro di San Gennaro dopo la celebrazione della funzione religiosa. Le ampolle con le reliquie sacre erano state prelevate dalla cassaforte intorno alle 9 e dopo circa due ore il sangue era ancora in grumi. Una volta esposta all’adorazione dei fedeli, la teca ha iniziato a muoversi fino alla vera e propria liquefazione, poco prima delle 11. Dopo le date del 30 aprile e quella del 19 settembre, si è compiuto l’ultimo prodigio dell’anno. Quella del 16 dicembre è la terza delle tre celebrazioni annuali a cui si accompagna il prodigio della liquefazione, data che ricorre in memoria dell’eruzione del Vesuvio del 1631 in cui i napoletani chiesero e ottennero l’intervento miracoloso di San Gennaro per scongiurare che il magma invadesse la città. Il prodigio è stato accompagnato dagli applausi dei tanti fedeli presenti, che fin dalla mattina presto si sono riuniti in preghiera insieme alle voci delle “parenti” di San Gennaro che, sedute in prima fila, hanno esortato con canti e invocazioni il Santo Patrono a non tardare il miracolo. Alla santa Messa presieduta dall’abate Tesoriere prelato, monsignor Vincenzo De Gregorio, erano presenti l’Assessore al Turismo Teresa Armato in rappresentanza del sindaco che è anche presidente della Deputazione, l’organismo laico che ha organizzato la celebrazione e che ha il compito di promuovere il culto di San Gennaro, di tutelarne le reliquie e di custodire l’inestimabile patrimonio del Tesoro. Ad annunciare l’avvenuto prodigio, sventolando il consueto fazzoletto bianco, il deputato del Popolo, Mariano Bruno.