Addio a Daniel Defert, filosofo e sociologo, compagno di Foucault

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(foto da bacheca Facebook di Elisabeth Borne)

E’ stato una delle figure principali nella lotta contro l’Aids in Francia: Daniel Defert, filosofo, sociologo, compagno ed editore del celebre filosofo francese Michel Foucault (1926-1984), fondatore dell’associazione Aides (nel 1984), è morto a Parigi martedì 7 febbraio, all’età di 85 anni, secondo quanto ha scritto oggi il quotidiano “Le Monde”. Dopo la scomparsa di Foucault, Defert ha curato la pubblicazione di tutti i libri del compagno. Nato il 10 settembre 1937, Defert ha studiato all’Ecole Normale Supérieure di Saint-Cloud ed ha iniziato la carriera come professore di sociologia nel 1969 all’Università di Paris-VIII-Vincennes, trasferendosi poi a Saint-Denis nel 1980. È stato allievo di Raymond Aron e uno dei teorici della nozione di etno-iconografia. L’incontro che avrebbe segnato la sua vita avvenne all’inizio degli anni Sessanta con Foucault: questa relazione, descritta come “uno stato di passione”, portò entrambi a diventare attivisti della Gauche prolétarienne, un movimento clandestino maoista. Del suo passato di attivista maoista, Defert amava ricordare alcune frasi – “L’occhio del contadino vede giusto”, “Devi camminare sulle tue gambe” – che in seguito, raccontava, lo avrebbero aiutato in particolare a strutturare la sua azione a favore delle persone sieropositive e dei malati di Aids. Per Daniel Defert, la morte di Foucault, in circostanze che ha impiegato più di vent’anni per descrivere, ha cambiato tutto. “Dal lutto alla lotta” è il titolo dell’intervista che rilasciò a Eric Favereau, giornalista di “Libération”, per il suo libro “Nos années sida – 25 ans de guerres” intimes (La Découverte, 2006). In quell’intervista, così come in un altro libro, “Une vie politique: entretiens avec Philippe Artières et Eric Favereau” (Seuil, 2014), è tornato a lungo sulle circostanze, a lungo fraintese, della morte di Foucault.