Campania, stop ai ricoveri programmati: il diritto alla salute negato

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di Caterina Santangelo e Riccardo Vizzino

In considerazione dell’attuale andamento del contagio da COVID-19, la Regione Campania con ordinanza 1 del 7 gennaio 2022, ha disposto la sospensione, a far data dal 10 gennaio 2022 e fino a nuova espressa disposizione, dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le Strutture sanitarie pubbliche. In attuazione della suddetta ordinanza è stata prevista la sola possibilità di effettuare ricoveri con carattere d’urgenza “non differibili” provenienti dal Pronto Soccorso o per trasferimento da altri Ospedali.

Tale sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati, ad eccezione dei ricoveri per pazienti oncologici, oncoematologici, di pertinenza ostetrica, trapiantologica, nonché delle prestazioni salvavita e di quelle la cui mancata erogazione può pregiudicare nell’immediato la salute del paziente e, pertanto, non procrastinabili.

La sospensione, a far data dal 10 gennaio 2022 e fino a nuova espressa disposizione, dunque prevede la preclusione di tutte le attività di specialistica ambulatoriale, nelle medesime strutture, che non siano caratterizzate da urgenza o indifferibilità. Tutto ciò rappresenta un’inaccettabile lesione del diritto alla salute costituzionalmente garantito. Secondo quanto si sta verificando nelle ultime settimane, le strutture ospedaliere sono prese letteralmente d’assalto dai malati Covid. L’accesso in ospedale è del tutto inibito per quei cittadini, non risultati positivi al Corona Virus, che dunque sono destinati a non poter ricevere le cure mediche richieste.

Il quadro attuale così delineato fotografa una situazione drammatica in cui i cittadini hanno paura di recarsi in Ospedale, hanno paura di accedere alle cure e alle terapie in riferimento alle proprie patologie proprio perché oggi recarsi in ospedale equivale non solo ad avere contatti diretti con pazienti affetti da Covid, ma anche avere contatti con gli stessi medici che lavorano purtroppo in assenza di presidi di sicurezza in grado di tutelare loro e gli altri pazienti.

Allo stato, i cittadini lamentano gravi disfunzioni in ordine al funzionamento ed organizzazione di alcuni dei poli ospedalieri di Napoli, in particolare Cardarelli e Monaldi.

Infatti, in seguito agli ultimi sviluppi della pandemia, alcuni reparti dei suddetti nosocomi, sono stati convertiti in presidi per malati Covid sottraendo, di fatto, la possibilità ai pazienti di usufruire di servizi e terapie specialistiche in riferimento a quei reparti.

Addirittura, i cittadini che si sono rivolti allo Studio Legale Vizzino per ricevere assistenza legale hanno denunciato proprio il caso di alcuni reparti specialistici che sono stati chiusi o dismessi per l’assenza di personale che invece è stato spostato ed impiegato nei reparti Covid.

L’aver in sostanza “chiuso” alcune delle strutture ospedaliere di riferimento, per destinarle quasi esclusivamente ai malati Covid, rappresenta una scelta tragica e lesiva nel modo più assoluto del diritto alla salute e del diritto di ricevere trattamenti sanitari da parte dei cittadini.

I Reparti specialistici, i Pronto Soccorso e le corsie destinate alle cure ed alle terapie destinate a determinate patologie, come anche il Reparto destinato ai cardiopatici congeniti del Monaldi rappresentavano un importante e fondamentale punto di riferimento per i cittadini che facevano da sempre affidamento alle cure ed all’assistenza in riferimento a tali patologie specifiche. Improvvisamente, dunque, un gran numero di malati si è ritrovata sprovvista di cure registrando una gravissima ed imperdonabile lesione del diritto alla salute.

Abbiamo scelto di denunciare apertamente la situazione in quanto non è pensabile e non è logico adibire i reparti Covid in una Struttura Sanitaria che rappresenta il punto di riferimento di milioni di persone affette dalle tipologie più disparate che si ritrovano a non avere più assistenza medica.

Duole dover constatare che tali reparti dedicati ai pazienti Covid sono stati istituiti all’interno di strutture ospedaliere – Cardarelli e Monaldi – che rappresentano il simbolo dell’eccellenza Sanitaria Campana e che, inoltre, rappresentano un punto di riferimento fondamentale per tutto il Sud Italia. Le conseguenze che si prospettano sono disastrose per due ordini di motivi:

1) In primis, predisporre l’accesso incondizionato dei malati Covid all’interno di un ospedale che accoglie migliaia di pazienti e per le più disparate patologie, senza prevedere protocolli severi e precisi di distanziamento e percorsi divisi, sicuramente ha provocato e provocherà gravissimi pericoli di contagio tra i pazienti ma anche tra il personale sanitario stesso;

2) In secundis, per la predisposizione delle Covid Area, non solo sono stati soppressi alcuni importanti reparti ma sono stati ridimensionati addirittura i reparti di chirurgia!

Stiamo parlando di provvedimenti altamente allarmanti e preoccupanti in quanto sottrarre all’utenza un tale servizio sanitario esclusivo in grado di affrontare e gestire emergenze e casi critici equivale a ledere il diritto stesso alla salute e alla vita dei cittadini.

Tutto questo è inaccettabile e rappresenta un gravissimo problema nel momento in cui purtroppo l’aver negato cure tempestive e sicure ai cittadini malati ne decreterà la loro condanna a morte.

Un giorno il Corona Virus verrà finalmente sconfitto ma nel frattempo quante persone saranno morte o stanno per morire perché gli sono state negate le cure necessarie?

Francamente è una domanda che non ci saremmo mai voluti porre e il solo pensiero basta a gettare nello sconforto e desolazione più totali. Occorre che le Istituzioni Regionali e Statali prendano coscienza di tutto ciò e che facciano qualcosa al più presto altrimenti i malati di oggi saranno i compianti di domani e le famiglie arrabbiate di oggi saranno i fautori di giudizi penali e civili di domani.

Alla luce delle gravissime problematiche esposte, si fa sempre più forte l’esigenza di tornare a mettere a disposizione dei pazienti strutture ospedaliere sicure ed efficienti attraverso la predisposizione di un’area ad hoc, tipo la Mostra D’Oltre Mare, deputata all’accoglienza esclusiva dei malati Covid, così da restituire strutture come il Cardarelli ed il Monaldi alle persone che devono accedere alle cure mediche e assistenza specialistiche.

Nell’ambito dell’espletamento dell’analisi delle criticità caratterizzanti la Sanità Pubblica Campana, lo Studio Legale Vizzino ha avuto modo di ascoltare e dare voce alle tante persone che hanno chiesto il nostro aiuto per riuscire a superare questa quarta ondata della pandemia. Ancora una volta, dobbiamo segnalare la ricorrenza di tutti i requisiti per la denuncia del reato di pandemia colposa da attribuire alle Istituzioni Regionali e Statali che in questo momento avrebbero dovuto offrire rimedi, assistenza e tutele soprattutto ai cittadini più deboli. Costoro, invece, sono stati abbandonati, sono stati sottratti loro le strutture ospedaliere in cui potersi recare con tranquillità e poter così avere le cure mediche e terapie necessarie.