Capri, arriva la macchina per processare 10mila tamponi al giorno

3460

di Marco Milano

Una macchina da diecimila tamponi al giorno per far ripartire il “sistema Capri”. Potrebbe arrivare dall’isola azzurra un’innovativa exit strategy per ripartire e sull’idea del “modello Corea” lanciata dal manager della moda Roberto Russo si starebbe pensando alla “macchina diecimila”, vale a dire l’attrezzatura olandese già acquistata dalla Regione Veneto per quattrocentomila euro che ha subito “sfornato” novemila tamponi analizzati e che a pieno regime raggiungerebbe addirittura la ragguardevole cifra di ventimila analisi rapide al giorno. Per “tamponare” l’intera cittadinanza isolana in ventiquattro ore ne basterebbero anche di meno e comunque nell’idea progettuale avanzata nei giorni scorsi dall’imprenditore isolano Roberto Russo si parlava di una prima fase di analisi di tutti i capresi e gli anacapresi e poi procedere con la “riapertura” dei porti e relativo check-point. Una “stazione obbligatoria” a tutti i punti di imbarco della terraferma per l’isola azzurra dove ogni persona che avanzasse la richiesta di fare rotta per Capri dovrebbe prima sottoporsi al test rapido e solo dopo l’esito negativo ed una “card” avrebbe autorizzazione a salire a bordo di un mezzo di collegamento in partenza per la terra di Tiberio. Un’attrezzatura del genere per piccole isole come Capri, ma la stessa Ischia e Procida se si vuol pensare alle immediate vicinanze ma più in generale per tutti gli “scogli” isolati e bagnati dal mare e per questo potenziali territori “virus free”, potrebbe rappresentare la grande rivoluzione per ripartire e farlo con regole autonome rispetto a quelle che arriveranno in questi giorni dalle linee guida governative. Le perplessità per territori dalle dimensioni a dir poco ridotte come l’isola di Capri ma più in generale per tutte le località ambite turisticamente ma ridotte negli spazi, infatti, sono rappresentate in primis proprio dalle distanze di sicurezza, dal numero di persone che possono accedere nelle attività e le conseguenti “file” all’esterno delle stesse, in strade spesso altrettanto piccole ed è opinione diffusa tra operatori del settore, imprenditori e addetti ai lavori chiamati ad organizzare l’anno 0 provare a far ripartire l’economia, in particolare quella legata al turismo ed al commercio con regole ad hoc per le “mini-località”. Quattrocentomila euro per l’acquisto del macchinario da novemila tamponi al giorno sarebbe un progetto che, sembra, sull’isola azzurra stia portando avanti un pool di imprenditori, compreso Roberto Russo, pronti addirittura ad un investimento diretto delle proprie aziende che consentirebbe un modello esclusivo, quello di Capri, ma mutuabile anche dalle altre piccole località ad alta vocazione turistica come brand “virus free” da proporre sui mercati nazionali ed anche su quelli internazionali quando (e se) dovesse rivivere la movimentazione rispetto alle altre nazioni e continenti e gettare le basi così di una ripartenza solida.