Coronavirus, Ail: “I tumori del sangue non vanno in lockdown”

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Roma, 12 nov. (Adnkronos Salute) – “Oltre il 70% delle persone con una diagnosi di tumore del sangue oggi guarisce. Ma questi pazienti, se sono in trattamento, devono continuare ad andare nei centri di ematologia e negli ospedali, perché il tumore non va in lockdown. La seconda ondata del virus fa più paura, il rischio di morire a seguito del contagio preoccupa molti ma l’interruzione volontaria dei trattamenti sarebbe una condanna a morte perché la malattia galoppa e non lascia scampo”. Sergio Amadori, presidente nazionale dall’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, appena conclusa in modalità online la V Conferenza nazionale di ematologia “Il paziente con neoplasie ematologiche” promossa da Ail, ha due certezze: “L’ematologia italiana è all’avanguardia nel mondo e i pazienti non si devono spaventare. Ma ricordino che l’empatia e il rapporto costante con il medico rappresentano un fattore chiave per la miglior gestione della malattia e per favorire la cura”.