Il design e la sfida perenne della velocità

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in foto un hyperloop

L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

E velocità sia! Per il design è una sfida perenne, nella forma mutevole delle sue centralità e delle sue sfumature.
Non si permette soste, non se le può permettere, pena la sua stessa negazione, o il suo confinamento a vintage, in quel tripudio continuo del sempre di più, sempre di più. Le fughe formali accompagnano quelle contenutistiche e non c’è mai stasi.

Computer e cellulari guidano la corsa dei consumi di massa, in un universo in continuo cambiamento; dall’architettura agli elettromedicali, ai robot, ai videogiochi, è tutta una corsa in cui pochi ricordano i vhs, i floppy disk e gli stessi hard compact, sono rapidamente diventati archeologia di un presente che volge, all’istante, a diventare passato prossimo e remoto, saltando l’imperfetto, che ormai nessuno nomina. 

Tra i pochi naufraghi, che si sono salvati dalla tempesta perfetta di super jet e ologrammi, ci sono la radio e i treni che si sono truccati, camuffati, reinventati, trovando una seconda gioventù, quando nessuno ci scommetteva un cent di paperoniana memoria.
Parliamo di treni. Si prevede un Hyperloop per fare Roma – Milano, in trenta minuti e già nel 2030 un metrò Milano – Malpensa in due minuti, neanche il tempo di salire, un metropolitano Torino – Venezia in 30 minuti.

E nello stesso tempo Cina e Giappone, viaggiano già nel futuro avveniristico. Ma anche il passato ritorna, riesumando l’Orient Express fino ad Atene o Istanbul, da Parigi; oppure il Glacier Express da Saint Moritz a Zermatt. Come dire che il Design si estende a tout azimut, dilatandosi a nuovo stilema universale, a linguaggio prebabelico che entra nella nostra vita pubblica e privata influenzando i modi di vedere, di dire, di fare, le forme nel tempo. Platone, nel Timeo, definisce il tempo, come immagine mobile dell’eternità! Bello! 

 Klessidra | A cura di Francesco Gallo Mazzeo
Courtesy CanovanArte