Estratto di mele annurche, pronto il prototipo made in Naples: il colesterolo cattivo crolla del 38%

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La mela annurca campana Igp dopo solo otto settimane di somministrazione mirata sull’uomo è in grado di ripristinare il corretto profilo colesterolemico plasmatico in maniera più efficace rispetto a tutte le altre mele presenti sul mercato. E’ questo il risultato della sperimentazione effettuata su 250 persone e condotta dal dipartimento di farmacia dell’università Federico II di Napoli che ha dimostrato come, usando l’estratto in capsule della mela annurca, il colesterolo cattivo cali in media del 38% La presenza nelle mele annurche delle procianidine in quantità quattro volte superiore alle altre mele era stata già osservata in vitro, ma stavolta i dati arrivano dalla sperimentazione sull’uomo: “L’inserimento – spiega il professor Ettore Novellino, direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli – nella dieta di due mele annurche al giorno al posto dell’altra frutta è in grado di abbassare il valore del colesterolo totale dell’8,3% e innalza il colesterolo Hdl, il colesterolo buono, del 14%, già dopo un mese. La mela è quindi un alimento funzionale nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Abbiamo anche comparato la mela annurca con alle altre mele, ma per la sua particolare composizione in fitocomplessi, ma i livelli di abbassamento del colesterolo ottenute con la Granny Smith, la Golden Delicious, la Red Delicious e la Fuji, sperimentate su altre 250 persone, sono molto più bassi”.
Ma gli studiosi della Federico II sono andati oltre e hanno prodotto un prototipo di nutracautico, mettendo in una capsula il concentrato fitocomplesso: “Con il nutraceutico – spiega Novellino – abbiamo ottenuto valori di abbassamento del colesterolo del 25%,, una riduzione del colesterolo cattivo ldl del 38% e un innalzamento delle hdl del 45%, questo solo prendendo due capsule al giorno che corrispondono al contenuto di sei mele”. I risultati dello studio “La Melannurca Campana IGP come alimento funzionale per il ripristino di un ottimale profilo colesterolemico plasmatico: risultati di uno studio clinico randomizzato”, effettuata dal gruppo di ricerca guidato da Novellino e dal professore Gian Carlo Tenore è in pubblicazione sul numero di ottobre del Journal of the Science of Food and Agriculture.
“Con questo prototipo – prosegue Novellino – stiamo sondando l’interesse di qualche casa farmaceutica, per entrare nel mercato comparativamente alle statine ma senza i loro effetti collaterali”. Ora il dipartimento di farmaceutica sta preparando una ricerca ancora più approfondita su mille pazienti, ma servono fondi: “Occorre circa un milione di euro – afferma Novellino – e per questo speriamo che la Reigone Campania possa sposare questo progetto, visto che aiuterà la sanità ma anche l’agricolutura campana”. La mela annurca Igp Campana è infatti coltivata in vaste aree della provincia di Napoli e di Caserta. Attualmente ne vengono prodotte circa 60.000 tonnellate l’anno che costituiscono il 5% del mercato italiano delle mele e hanno un giro d’affari di circa 40 milioni di euro. “Il settore è in crescita – spiega Giuseppe Giaccio, presidente del consorzio della mela annurca Igp – anche grazie all’esportazione e alla vendita nelle altre regioni che sta aumentando. Il consorzio di tutela raccoglie 120 aziende agricole ma in tutti i terreni la mela annurca è presente. Oltre all’aumento di vendita delle mele, ci aspettiamo anche una salita del valore della seconda scelta che attualmente viene svenduta e può essere usata per il nutraceutico perché meno esteticamente bella ma con valori uguali nella lotta al colesterolo”