Innovazione, la Federico II all’All Digital Summit Con Codinc esperimenti di inclusione scolastica

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Giovani liceali fanno da maestri “digitali” a studenti delle scuole medie nel segno dell’inclusione e della lotta all’emarginazione. Sperimentato in due scuole napoletane, sono stati presentati nell’ambito dell’All Digital Summit, il summit europeo dell’innovazione digitale tenuto a Bologna giovedì 10 a oggi venerdì 11 ottobre, i risultati di “Codinc – Coding for inclusion”, progetto europeo sviluppato per l’Italia dalla Federico II di Napoli.

Giunto alla sua 23esima edizione, il summit riunisce circa 150 rappresentanti di organizzazioni e reti che lavorano nel campo dell’inclusione e dell’emancipazione digitale, mette quest’anno al centro della discussione i temi le competenze digitali di base per tutti e le competenze Steam – Science, Tech, Engineering, Arts & Math. Codinc è stato focalizzato proprio sul potenziale inclusivo delle metrie Steam, considerando le competenze digitali come strumento di lotta all’emarginazione trasformando giovani liceali in maestri “digitali” per studenti delle scuole medie. Obiettivo: favorirne le competenze nelle materie scientifiche e promuoverne inclusione, creatività e fiducia in se stessi.

I RAGAZZI DIVENTANO TUTOR DEI PIÙ PICCOLI
Coordinato in Italia dal Nac – Laboratorio di Cognizione naturale e Artificiale della Federico II, Codinc è partito nel gennaio del 2019 coinvolgendo la seconda classe del Liceo Margherita di Savoia, diretto dalla dott.ssa Giuseppina Maria Wally Crocenti, e quattro classi (due prime e due seconde) dell’Istituto Comprensivo Statale Foscolo-Oberdan, diretto dalla dott.ssa Donatella Delle Vedove.
“I giovani facilitatori – spiega Davide Marocco, responsabile per l’Italia di Codinc, docente di Psicometria presso il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II e ricercatore del Nac – imparano a impegnare i bambini in Steam, e codificare le attività in modo giocoso. Questa prima esperienza di lavoro aumenta la fiducia del giovane nello scegliere una carriera adeguata e trovare un posto di lavoro e permetter di collegarsi tra loro in modo costruttivo e di godere del ruolo di istruire i loro coetanei più giovani”.
Codinc adatta e diffonde una specifica pratica di apprendimento inclusivo proposta in un precedente progetto, “Capital Digital” (www.capitaldigital.be), attuato dal partner di progetto belga Media Action Kureghem City in alcune aree problematiche di Bruxelles, dove giovani di 15-18 anni provenienti da aree povere e svantaggiate, spesso da famiglie migranti e richiedenti asilo, si sono dimostrati ottimi formatori nell’area della programmazione informatica nei confronti di giovani di 10-12 anni nei quartieri di Bruxelles con un basso livello socioeconomico.

LA SPERIMENTAZIONE IN DUE SCUOLE DI NAPOLI
Ai ragazzi della II del Liceo Margherita di Savoia sono state insegnate le basi di programmazione attraverso l’utilizzo di programmi come “Lightbot” and “Hour of Code” e “Scratch”, software educativi che permettono di programmare storie interattive, animazioni, giochi, musica e arte senza richiedere competenze tecniche particolari. Il kit elettronico “Makey Makey” è stato utilizzato per introdurre i principi della robotica e permettere agli studenti di connettere oggetti digitali a oggetti reali tramite piccoli sensori. I liceali hanno poi svolto attività di formazione in quattro classi dell’Istituto Comprensivo Statale Foscolo-Oberdan.
A svolgere le attività di sperimentazione e formative nei confronti dei docenti e degli studenti è stato il dott. Franco Rubinacci, ricercatore del Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale della Federico II.
“Con sole 10 ore di lezione – ha aggiunto Franco Rubinacci, ricercatore del Nac – gli studenti hanno potuto imparare le basi per rendere interattivi gli oggetti, per esempio un gruppo ha stampato una cartina dell’Europa e realizzato un programma per cui ogni volta che si toccai la capitale di un Paese il dispositivo lancia l’inno nazionale di riferimento. Altri hanno associato note musicali a della frutta in modo da renderla “suonabile”. Si tratta di programmi elementari ma molto coinvolgenti”.
Insieme ai docenti della Federico II hanno partecipato alla manifestazione di Bologna la docente del liceo Margherita di Savoia Mariella Mantile e alcuni studenti coinvolti nel progetto.

IL NETWORK EUROPEO
Finanziato dall’Eacea (Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura), da Erasmus+ e Ka3 “Social Inclusion through Education, Training and Youth”, il progetto guidato dalla Federico II conta su partner accademici, centri di ricerca e agenzie specializzate nella formazione: All Digital (Belgio), Media Action Kureghem City (Belgio), Colectic (Spagna), Cyprus Computer Society, 21st Century Competency Centre (Germany), eduCentrum vzw (Belgium).

in foto Mariella Mantile
in foto Davide Marocco