La giustizia siamo noi

Mettere in fuga il ladro non ci soddisfa più. Vogliamo poterlo uccidere, per scaricare la rabbia che coviamo dentro, e rimanere impuniti. Non ci basta sparare di notte, quando il buio può giustificare una reazione eccessiva. La legge deve consentircelo, senza mettere limitazioni. C’è già il diritto alla legittima difesa, ma non è sufficiente. Siamo assetati di sangue. Stiamo diventando più spietati di chi turba la serenità della nostra vita. Del resto, rubiamo anche noi, il più delle volte senza necessità. Ormai l’avidità è lecita. Seppure corrotti, abbiamo il diritto di giudicare. Adesso che c’è licenza di uccidere, corriamo tutti ad acquistare un’arma. Purtroppo lo stato non è capace di proteggerci.

Strano che non si veda Soros dietro i vaccini
Sabin ha salvato milioni di creature dalla poliomelite. Altri scienziati hanno scoperto gli anticorpi per prevenire gravi malattie. Tutt’ora sono in tanti alla ricerca del siero che possa renderci immuni dal cancro. Però, gli uomini nella loro follia – e alcuni politici nell’ignoranza e la disonestà – pur di danneggiare le multinazionali che producono i vaccini, incitano a rinunciare alla protezione che la scienza ci fornisce. Condannano, così, i propri figli ad ammalarsi e il paese a essere deriso. Non dovrebbe essergli consentito. Uno stato serio impone per legge la tutela della salute, specie quella dei bambini, che non appartengono ai genitori. Sono titolari di diritti che purtroppo non possono reclamare.

Troppo odio anonimo su Facebook
A parte la banalità, la vacuità e la volgarità dei mediocri, ancora più grave è soprattutto diffondere ingiurie, notizie false, maldicenza e bugie. Il nostro è un paese di Bengodi per frustrati, complessati e falliti, che possono sfogare la propria rabbia e la percepita inferiorità insultando e violentando chiunque. Un tempo il vigliacco, per scrivere insulti, accuse e disegni su un biglietto senza firma, doveva affrancarlo per spedirlo all’interessato. Oggi la diffusione è capillare e gratuita, tutti leggono qualsiasi cosa. La libertà è violata, come pure la dignità. Basta con l’anonimato. Non è questo il progresso della tecnica. Lo stato deve proteggere i cittadini. Invece, spesso si volta dall’altra parte.

Perché i giornali e tv non raccontano mai la verità?
Che vincesse Macron era facilmente prevedibile. I sondaggi lo davano favoritissimo. Il paese ha una lunga tradizione democratica. E poi, sono milioni gli elettori ebrei e arabi. La soglia del FN si aggira sul 30%. Ma i media italiani non lo dissero mai. Hanno fatto credere il risultato in bilico in modo che aleggiasse l’apprensione. Perché gli indecisi erano tanti e da loro dipendeva l’esito del ballottaggio. Era una bugia per tenere tutti sulle spine. Senza rendersi conto che davano alla Le Pen un prestigio che non possiede e una possibilità che lei stessa sapeva di non avere. Si legge: la verità è stata crocifissa, solo uomini liberi possono farla risorgere. Purtroppo, però, ne nascono sempre più di rado.

Un Calcio senza morale è lo specchio del paese
Ci saremmo dimenticati – come quasi tutto ciò che avviene a un popolo senza memoria né quindi storia – dei due falli inesistenti attribuiti ad Appiah, dei madornali errori arbitrali, della proditoria espulsione del giocatore granata e della conseguente rimonta in Zona Cesarini dei campioni d’Italia sui cugini poveri ridotti ingiustamente in 10. A farci ricordare tanti svarioni, che stranamente sono sempre commessi a vantaggio del più forte, è stata la squalifica per due giornale di Mihajlovic per avere istintivamente redarguito il Quarto uomo che, con una segnalazione sbagliata aveva falsato il derby. In un paese in cui non si puniscono mai i colpevoli non può esserci giustizia e neppure dignità.

 

Sotto, la copertina del mio nuovo libro, appena uscito in libreria. Se non lo trovaste, chiedete al libraio di prenotarlo.

“Viaggio nella vita” esorta i giovani a non imitare noi genitori e nonni che, trasgredendo le regole più elementari della convivenza civile e assecondando una politica condotta da mediocri, gli abbiamo complicato la vita e compromesso il futuro.
La nuova generazione è l’ultima che può salvare l’Italia, sorvegliando che nessuno si ritenga più furbo di altri. Se no, crolla tutto. Se a corrompere e rubare sono solo i delinquenti – com’era un tempo – la società può ammortizzare il danno. Se, invece, a trasgredire sono tutti, il fallimento è inevitabile, anche per coloro che lo hanno causato.
Il libro trasporta il lettore in una favola nella quale si immedesima, diventandone protagonista felice. Al termine della lettura, tornando alla triste realtà, si rende conto che non si è trattato di un sogno ma della vita che tutti potremmo vivere se ognuno di noi si comportasse un po’ meglio.

 

Senza titolos