Lavoratori edili in piazza, manifestazione il 27 novembre

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In questi sei anni di crisi drammatica, i governi e la Regione, non hanno attuato concrete ed efficaci politiche per rilanciare il settore, riportando indietro di trent’anni l’orologio del mondo delle In questi sei anni di crisi drammatica, i governi e la Regione, non hanno attuato concrete ed efficaci politiche per rilanciare il settore, riportando indietro di trent’anni l’orologio del mondo delle costruzioni. Indietro di trent’anni per fatturato, investimenti pubblici, occupati, ma anche per irregolarità del lavoro, illegalità, infiltrazioni mafiose nel sistema degli appalti, falcidiato dai subappalti al massimo ribasso e assenza di un organico ed equo sistema fiscale sul settore immobiliare. Quelle lancette devono tornare a correre!”. È il grido d’allarme lanciato dai tre sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. “Per questo, il prossimo 27 novembre 2014 nel giorno della mobilitazione nazionale del settore delle costruzioni, le Federazioni Regionali hanno proclamato uno sciopero generale del settore di otto ore per ricordare a Governo e Regione Campania la gravità della crisi”. “In Campania i dati sono inequivocabili: 35 mila lavoratori in meno sui cantieri, 2.029 imprese scoomprase (tra fallite e cessate), una perdita secca di monte salario di 243 milioni di euro negli ultimi 5 anni (dati Casse Edili), un aumento esponenziale del ricorso agli ammortizzatori sociali (tra quelli ancora disponibili), una perdita occupazionale nel manifatturiero (legno, cemento, lapidei, laterizi e manufatti) del 30% – concludono i sindacati –. Per questo chiediamo politiche economiche e scelte di campo precise da parte del governo e della Regione Campania, e non più annunci e proclami roboanti senza alcuna concretezza”.