Lo spirito della DC non è mai morto. Perché la democrazia non muore mai

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in foto Gianfranco Rotondi

di Biagio Maimone

Ho assistito pochi giorni fa alla presentazione del libro di Gianfranco Rotondi, dal titolo “La variante DC” . Tra i relatori vi era Alessandro Sallusti, Direttore di Libero Quotidiano, le cui parole sono state quelle che ho maggiormente apprezzato, soprattutto quando ha affermato che Cossiga sosteneva che due cose non muoiono mai e sono la bellezza e lo spirito della Democrazia Cristiana.
Ritengo vero che lo spirito della Democrazia Cristiana non sia mai morto e che non morirà mai. Non a caso il partito politico Democrazia Cristiana, per molti anni, ha governato l’Italia, pur subendo distorsioni di percorso, a volte lontane dai suoi principi fondativi.
Non muore la democrazia perché essa appartiene al popolo, alla maggioranza degli esseri umani, che l’hanno iscritta nei valori depositati nel proprio cuore,in quanto aspirazione massima ad essere liberi ed emancipati, anche se sovente essi sembrano essere attratti da altri fenomeni politici, che, come la storia dimostra, essi poi rinnegano, avendo sperimentato come essi conducono solo alla tirannia e alla sottomissione.
La Democrazia Cristiana, certamente, è morta e non vi è dubbio che non potrà risorgere. Tuttavia, i suoi principi fondativi urgono di essere nuovamente faro di un rinnovato percorso politico, sempre attuale e generativo di equità sociale, giustizia sociale e motore di emancipazione umana e morale.
Anche la democrazia, intesa come lettura della vita, deve essere attualizzata, in quanto deve essere applicata ad un contesto in continuo divenire, qual è la vita politica ed umana.
Noi desideriamo proporre un nuovo modello di democrazia, tale in quanto attualizzato, che amiamo definire “Nuova Democrazia”.
Silvio Berlusconi sostiene che il bipolarismo è l’unica via possibile e che una terza via, come il centro, non può avere una sua ragione d’essere.
Berlusconi, forse, non tiene in considerazione il fatto che Forza Italia, se non avesse avuto anima di natura democratica, non avrebbe governato tanto a lungo l’Italia, che dimostra quotidianamente di amare la democrazia.
La Democrazia Cristiana ed i suoi valori saranno sempre un faro per la vita politica che vuole nutrirsi di valori, quelli di cui la maggioranza dei cittadini italiani desidera l’affermazione sempre più vigorosa. Rotondi, per tale motivazione, desidera essere fautore della costruzione di un nuovo partito democratico, che si ispiri ai valori dell’ex partito “Democrazia Cristiana”.
Ganfranco Rotondi, politico raffinato, sa bene che occorre creare un nuovo centro democratico, che, nel far propri i principi ispiratori e gli ideali dell’ex partito politico “Democrazia Cristiana”, sappia rigenerare la vita politica italiana, che, ormai appiattitasi su uno sterile e, pertanto, infruttuoso, bipolarismo, stenta a rappresentare le istanze infinite dei cittadini, non ghettizzabili in schemi rigidi, come quelli scaturenti dal bipolarismo, proprio in quanto esse hanno bisogno di una terreno ampio e variegato, sempre più in divenire e, pertanto, capace di accogliere le infinite differenze che convivono nella realtà multiforme e sempre più variegata dell’esistenza umana. Siamo, difatti, in una realtà socio-politica ed economica globale.