Napoli, famiglie non pagano la refezione: il Comune vara squadra per incassare i crediti

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Il Comune di Napoli batte cassa e con una determina dirigenziale stabilisce il recupero del debito che alcune famiglie hanno accumulato per aver usufruito del servizio di refezione scolastica per gli anni 2015-2016. Per recuperare il denaro, il Comune, che garantisce il servizio di refezione per le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado, statali a “tariffa’ agevolata”, ha dato mandato ai dipendenti di verificare quali e quante sono le adesioni al servizio di refezione e, nel caso di mancato pagamento, di procedere al ripristino della tariffa intera togliendo, di fatto, alle famiglie che non hanno pagato, la tariffa agevolata. Per incentivare i dipendenti provenienti dal settore risorse umane, assegnate alla segreteria del Servizio Attività Amministrativa e alle segreterie delle scuole comunali, a svolgere l’azione di recupero credito, il Comune ha previsto una sorta di premio di produttività stabilendo che tale premio viene stabilito in base al risultato prodotto. “Un livello di raggiungimento inferiore al 50% non comporta l’erogazione di alcun compenso; all’apporto individuale è attribuita una quota massima del 35% della retribuzione lorda mensile in seguito a valutazione del responsabile da effettuarsi seguendo questi parametri: 33% scarso, 67% sufficiente e 100% ottimale”. Ci sarà una riduzione del 4%, su base mensile, per ogni giornata di assenza. Con tale determina il Comune impegna la somma di 4.524,75 euro sul bilancio pluriennale 2016/2018 per l’anno 2017, 1076,89 per gli oneri contributivi nella misura del 23,8% e la somma di 384,60 euro per l’Irap nella misura dell’8,50%.