Napoli si rifà con il Pon Metro: 90 mln di Fondi Ue fino al 2020

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Con la riforma delle “Città metropolitane” in arrivo a Napoli circa 90 milioni di euro, quasi un miliardo in totale per l’Italia. Tanti sono i fondi che l’Europa mette a disposizione Con la riforma delle “Città metropolitane” in arrivo a Napoli circa 90 milioni di euro, quasi un miliardo in totale per l’Italia. Tanti sono i fondi che l’Europa mette a disposizione nell’ambito del “Pon Metro” 2014-2020 che interessa in tutto quattordici aree del nostro Paese, le 10 Città metropolitane individuate con legge nazionale (Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia, Reggio Calabria) e le 4 individuate dalle Regioni a statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina, Palermo). Si tratta probabilmente della più importante opportunità che consegna al territorio una riforma degli enti locali per altri versi deludente. Se, insomma, il tanto professato contenimento della spesa pubblica risulta alla fine limitato all’abolizione di indennità per presidenti e consiglieri (in soldoni un milione e 400mila euro circa all’anno) la trasformazione delle Province in enti di secondo livello porterà con sé, via Bruxelles, una dote di ben maggiore entità. Anche in tale ottica la politica attende con fermento l’appuntamento del prossimo 12 ottobre quando sindaci e consiglieri della provincia saranno chiamati a dar vita al primo Consiglio metropolitano della Città di Napoli. Il programma Il “Pon Metro”, dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, è uno degli strumenti dell’Agenda Urbana nazionale e lavora in stretto coordinamento con i Programmi Operativi Regionali (Por) che in tutte le regioni italiane hanno riservato fondi specifici alle città. Il programma prevede interventi nei settori dell’agenda digitale, dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del disagio abitativo, della marginalità sociale e dell’economia sociale. La riforma La riforma di Province e Città metropolitane, recentemente approvata, specifica all’articolo 2 che queste ultime sono “enti territoriali di area vasta con le funzioni di cui ai commi da 44 a 46 e con le seguenti finalità istituzionali generali: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee.” Il Pon Metro vuole supportare il percorso di costruzione delle città metropolitane aiutando i sindaci delle città capoluogo, ad oggi coincidenti con i sindaci delle città metropolitane, nella definizione di azioni integrate per lo sviluppo urbano. I sindaci In questo quadro un ruolo importante l’avranno i sindaci definiti nel Programma Autorità urbane come i responsabili delle decisioni in merito alle azioni integrate che le città vorranno realizzare sul territorio. A loro è anche demandato il compito di costituire partnership e progetti di scala inter-comunale in un territorio che non sarà strettamente vincolato ai confini politico-amministrativi ma potrà estendersi ad altre aree, sulla base di motivazioni legate a interdipendenze funzionali. Gli interventi Due le direttrici principali del “Pon Metro”: il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani con metodi e tecniche innovative, anche legate allo sviluppo di servizi digitali (smart city) da un lato, la promozione di pratiche e progetti di inclusione sociale attraverso la riqualificazione degli spazi e la previsione di servizi e percorsi di accompagnamento, dall’altro. I fondi Le risorse disponibili per le città dipendono dalla loro appartenenza a regioni più sviluppate, in transizione o meno sviluppate. Napoli che fa parte di quest’ultima categoria avrà disponibilità di risorse maggiori rispetto ad altre. Si parla di circa 90 milioni di euro contro i circa 40 milioni a disposizione delle città appartenenti a fasce diverse. Il monito di Confindustria “Da questa riforma – commenta Luigi Iavarone, componente di giunta di Confindustria Campania – ci si attende maggiore omogeneità degli indirizzi politici in quanto i componenti degli organismi direttivi delle città metropolitane, a differenza delle Province, sono gli stessi amministratori dei comuni che formano l’ente”. Quanto alle opportunità del Pon Metro, “i fondi c’erano prima, ci sono adesso e probabilmente ci saranno anche domani, vista la condizione in cui versa la nostra regione. Il problema semmai è di volontà politica. Ciò che occorre fare nella città metropolitana di Napoli lo sappiamo tutti, è scritto in tantissimi documenti: dalla questione porto alla bonifica di Bagnoli, dalla vergogna della Circumvesuviana ai problemi del centro storico. Bisogna solo operare. Lo si può fare partendo magari da quelle questioni su cui c’è già una larga condivisione, in attesa di risolvere i conflitti ideologici che bloccano altri progetti importanti come quelli di Bagnoli o dell’inceneritore”. Domenica al voto Le elezioni per il Consiglio della Città metropolitana di Napoli si sono tenute domenica scorsa, 12 ottobre dalle 8 alle 20, nella Sala Giunta “Paolo Borsellino” e nella sala “Mariella Cirillo”, al primo piano della sede della Provincia di piazza Matteotti a Napoli. Sono chiamati al voto sindaci e consiglieri comunali in carica. Lo scrutinio lunedì 13 ottobre, a partire dalle 8.


Circa un miliardo di euro in arrivo dall’Europa Classificazione delle città in base alla localizzazione