Va ad Antonio Moscatello, autore di “Megumi” (Rogiosi), il premio “Umberto Agnelli” per il giornalismo. Fondato dal noto esponente della famiglia torinese con l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la cooperazione di carattere industriale tra Giappone e Italia l’evento si svolge una volta all’anno, alternandosi tra i due Paesi. Quest’anno la XXX assemblea generale dell’Italy-Japan Business Group arriva, giovedi’ prossimo, 18 ottobre, dalle 9.30 alle 17.30, a Napoli, nella sede di via Partenope dell’Universita’ Federico II, alla presenza, in aula magna, di rappresentanze diplomatiche, istituzionali e imprenditoriali giapponesi e italiane. In questo ambito, Moscatello, autore Rogiosi, riceve il premio per il giornalismo, grazie all’attivita’ di inchiesta pubblicata nel libro “Megumi”. Il volume – spiega una nota – racconta la storia di Megumi Yokota, una ragazzina giapponese di 13 anni scomparsa il 15 novembre 1977 nel suo paese, Niigata. “Il papa’ Shigeru e la mamma Sakie cominciarono subito a cercarla, coinvolgendo poi anche le forze dell’ordine, pubblicando la sua foto sui giornali, lanciando appelli in tv, ma nessuno sapeva nulla, nessuno aveva visto o sentito nulla, la ragazzina sembrava scomparsa in una sorta di buco nero. Era stata rapita? E se si’, da chi? E per quale motivo? O si era allontanata volontariamente? E nel caso, per andare dove? Per giorni, divenuti poi settimane, mesi, anni, i genitori della piccola furono tormentati da questi angosciosi interrogativi, che non trovavano risposta”. Prosegue la nota: “Soltanto nel 1997, vent’anni dopo la scomparsa, comincio’ a diradarsi il mistero: Megumi era stata rapita da spie nordcoreane, e portata in Corea del Nord. Oggi, il governo nordcoreano la dichiara deceduta, ma la notizia non ha riscontri assolutamente certi, e gli anziani genitori continuano a cercare la verita’”. Il testo, conclude la nota, “alterna i racconti relativi alla scomparsa di Megumi e al calvario di sua madre e suo padre ad ampi excursus storici, che spiegano con dovizia di particolari l’evoluzione della potenza giapponese nel corso del XX secolo, e i rapporti con le due Coree, con la Cina, con gli altri Paesi asiatici”.