Vaccini, il Moscati di Avellino nella rete della sperimentazione Reithera

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In foto l'ospedale Moscati di Avellino

L’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino è stata individuata tra i 27 centri clinici (26 in Italia e uno in Germania) per partecipare alla seconda fase dello studio condotto dalla società biotecnologica italiana Reithera in collaborazione con l’Istituto “Spallanzani” di Roma sul vaccino Grad-Cov.2, meglio conosciuto semplicemente come Reithera. Diversamente dai vaccini Pfizer e Moderna che si basano su una tecnologia a Mrna, il Reithera si basa su una piattaforma vaccinale che fa uso di un “virus vettore” (Adenovirus di gorilla modificato), che contiene l’informazione genetica per produrre la proteina spike del Sars-Cov-2, il collegamento che il coronavirus usa per infettare le cellule. Nella fase 1 della sperimentazione, partita ad agosto 2020 e terminata lo scorso gennaio, sono stati raccolti i dati preliminari sulla sicurezza e l’immunogenicità del vaccino sull’uomo. A novembre sono stati resi noti i primi risultati di efficacia, che hanno dimostrato non solo che il vaccino è stato ben tollerato, ma che è stato immunogenico, ovvero l’organismo in cui è stato inoculato ha prodotto sia anticorpi che linfociti T. La sperimentazione proseguirà ora con la fase 2 e 3, per verificare in modo più avanzato quali sono le risposte al vaccino da parte di soggetti volontari. I centri qualificati idonei a portare avanti lo studio devono possedere una serie di requisiti tecnologici, logistici e clinico-sanitari (solo altre 2, oltre al Moscati, le Aziende ospedaliere individuate in Campania).