Via Rasella, La Russa: Ho sbagliato a non dire “uccisi soldati nazisti”

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“Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti, ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio. Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la bufera scoppiata con il suo intervento a Terraverso, il podcast di Libero.

L’azione dei partigiani a Via Rasella, aveva detto La Russa, è stata “tra le meno gloriose della Resistenza”, una pagina “tutt’altro che nobile”. “Furono uccisi” i componenti “di una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non”.

Durissima era stata la reazione dell’Anpi: il presidente dell’associazione nazionale dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo, aveva parlato di parole “indegne per l’alta carica che ricopre La Russa”, “un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare La Resistenza”. Pagliarulo aveva contestato, in particolare, la tesi secondo cui le vittime di quell’attacco dei Gap fossero militarmente poco rilevanti: “Il terzo battaglione del Polizeiregiment, colpito mentre sfilava armato fino ai denti, – aveva ricordato Pagliarulo – stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani”.

Il presidente del Senato oggi fa ammenda e aggiunge: “Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.

Parole che non placano le proteste. Attacca la segretaria del Pd Elly Schlein: “Non bastano le scuse – dice – perché quotidianamente sentiamo affermazioni gravissime da persone che ricoprono cariche importanti. Ieri non solo sono arrivate su via Rasella con l’intento di riscrivere la storia: ma abbiamo sentito parlare di donne come forni, frigoriferi, che sono anche modi per evitare le domande che le opposizioni stanno facendo”.