Vivendi cresce nel 2015, Telecom è opportunità

67

Vivendi macina ricavi e parte dei suoi utili li reinveste in Telecom nella quale vede “un’opportunità di essere presente e svilupparsi in un mercato le cui prospettive di crescita sono significative e il cui appetito per contenuti di qualità è molto forte”. Presentando i conti 2015 il gruppo guidato da Arnaud De Puyfontaine mette l’accento sulla partecipazione nel gruppo italiano, precisando di detenere essere ”un azionista di lungo termine”. La quota messa a bilancio a fine dicembre è al 21,39% delle azioni ordinarie di Telecom Italia ma c’è chi vede i francesi in marcia, con cautela, verso il 24%. Il 2015 si è chiuso per Vivendi con un utile netto da 1,932 miliardi di euro, in calo di oltre il 59% confrontato con l’esercizio precedente in cui erano state realizzate importanti plusvalenze per cessioni di asset. Il fatturato è cresciuto del 6,7% a 10,762 miliardi e l’Ebit del 67,2% a 1,231 miliardi, tutti risultati in linea con le attese. Unica pecca le reti Canal+ in Francia che “perdono soldi da 4 anni”, ammette in una nota Vivendi e “con una forte erosione del loro numero di abbonati dal 2012, registrano una perdita operativa adjusted di 264 milioni di euro nel 2015, 76 milioni in più rispetto al 2014”.

Durante la presentazione dei risultati de Puyfontaine ha ricordato di voler “accompagnare la più grande compagnia di telecomunicazioni in Italia nel suo progetto di sviluppo a lungo termine”, stabilendo così una presenza “in un mercato con cui condividiamo le stesse radici latine”. E’ anche un modo per essere un attore nel mercato italiano ed eventualmente “prendere parte a ogni possibile consolidamento del settore dei media”. E in particolare con Telecom è al lavoro per la distribuzione di contenuti: “ve ne daremo prova presto” ha aggiunto il manager quasi a eco di quanto riportato nel nuovo piano triennale di Telecom dove si è parlato di rafforzamento sul Multimedia Entertainment che comprende, tra le altre, le attivita’ nel campo Video, Music, Gaming e Publishing. Dopo la presentazione agli analisti il mercato ha riletto i conti e il piano e anche ieri è proseguito il rimbalzo del titolo in Borsa (+3,87%).

    Intanto le agenzie di rating restano alla finestra. “Continuiamo a mantenere il nostro outlook negativo su Telecom” è il commento dopo i conti e il piano presentati a Londra dal gruppo telefonico di Carlos Winzer, Senior Vice President di Moody’s.
    L’analista precisa che nessuna azione è stata presa e un taglio al rating verrà se il gruppo non manterrà gli obiettivi del piano che, ad oggi, sono in linea con le attese dell’agenzia.
    L’ultimo aggiornamento è dell’8 ottobre 2013 con giudizio Ba1 e outlook negativo. Per S&P invece l’ultimo aggiornamento è del 23 novembre 2015, rating BB+ e outlook stabile. Anche Fitch (20 novembre 2015) ha assegnato outlook stabile e un rating BBB-.
    Sul fronte Metroweb proseguono le discussioni, in attesa che l’Agcom si esprima sul piano che, secondo indiscrezioni, prevederebbe l’acquisto da parte di Telecom del 67% circa di Metroweb e a tendere del 100% mentre dal punto di vista industriale la copertura con tecnologia Ftth di 250 citta’, con un impegno complessivo di circa 2,5 miliardi. Oggi Metroweb ha riunito il cda ma, da quanto si apprende, non ci sono state delibere, si è trattata di una riunione definita ”ordinaria” da fonti vicine al board. “Abbiamo aperto un tavolo negoziale con Vodafone e con Wind, come ne abbiamo uno con Enel e uno con Telecom Italia” ha ricordato il presidente Franco Bassanini nei giorni scorsi ed entrambi i fronti restano aperti. La lettera d’intenti con Vodafone e Wind era stata prorogata a fine febbraio ma non si esclude che possa essere ulteriormente prolungato il tempo delle discussioni. 
   

Vivendi macina ricavi e parte dei suoi utili li reinveste in Telecom nella quale vede “un’opportunità di essere presente e svilupparsi in un mercato le cui prospettive di crescita sono significative e il cui appetito per contenuti di qualità è molto forte”. Presentando i conti 2015 il gruppo guidato da Arnaud De Puyfontaine mette l’accento sulla partecipazione nel gruppo italiano, precisando di detenere essere ”un azionista di lungo termine”. La quota messa a bilancio a fine dicembre è al 21,39% delle azioni ordinarie di Telecom Italia ma c’è chi vede i francesi in marcia, con cautela, verso il 24%. Il 2015 si è chiuso per Vivendi con un utile netto da 1,932 miliardi di euro, in calo di oltre il 59% confrontato con l’esercizio precedente in cui erano state realizzate importanti plusvalenze per cessioni di asset. Il fatturato è cresciuto del 6,7% a 10,762 miliardi e l’Ebit del 67,2% a 1,231 miliardi, tutti risultati in linea con le attese. Unica pecca le reti Canal+ in Francia che “perdono soldi da 4 anni”, ammette in una nota Vivendi e “con una forte erosione del loro numero di abbonati dal 2012, registrano una perdita operativa adjusted di 264 milioni di euro nel 2015, 76 milioni in più rispetto al 2014”.

Durante la presentazione dei risultati de Puyfontaine ha ricordato di voler “accompagnare la più grande compagnia di telecomunicazioni in Italia nel suo progetto di sviluppo a lungo termine”, stabilendo così una presenza “in un mercato con cui condividiamo le stesse radici latine”. E’ anche un modo per essere un attore nel mercato italiano ed eventualmente “prendere parte a ogni possibile consolidamento del settore dei media”. E in particolare con Telecom è al lavoro per la distribuzione di contenuti: “ve ne daremo prova presto” ha aggiunto il manager quasi a eco di quanto riportato nel nuovo piano triennale di Telecom dove si è parlato di rafforzamento sul Multimedia Entertainment che comprende, tra le altre, le attivita’ nel campo Video, Music, Gaming e Publishing. Dopo la presentazione agli analisti il mercato ha riletto i conti e il piano e anche ieri è proseguito il rimbalzo del titolo in Borsa (+3,87%).

    Intanto le agenzie di rating restano alla finestra. “Continuiamo a mantenere il nostro outlook negativo su Telecom” è il commento dopo i conti e il piano presentati a Londra dal gruppo telefonico di Carlos Winzer, Senior Vice President di Moody’s.
    L’analista precisa che nessuna azione è stata presa e un taglio al rating verrà se il gruppo non manterrà gli obiettivi del piano che, ad oggi, sono in linea con le attese dell’agenzia.
    L’ultimo aggiornamento è dell’8 ottobre 2013 con giudizio Ba1 e outlook negativo. Per S&P invece l’ultimo aggiornamento è del 23 novembre 2015, rating BB+ e outlook stabile. Anche Fitch (20 novembre 2015) ha assegnato outlook stabile e un rating BBB-.
    Sul fronte Metroweb proseguono le discussioni, in attesa che l’Agcom si esprima sul piano che, secondo indiscrezioni, prevederebbe l’acquisto da parte di Telecom del 67% circa di Metroweb e a tendere del 100% mentre dal punto di vista industriale la copertura con tecnologia Ftth di 250 citta’, con un impegno complessivo di circa 2,5 miliardi. Oggi Metroweb ha riunito il cda ma, da quanto si apprende, non ci sono state delibere, si è trattata di una riunione definita ”ordinaria” da fonti vicine al board. “Abbiamo aperto un tavolo negoziale con Vodafone e con Wind, come ne abbiamo uno con Enel e uno con Telecom Italia” ha ricordato il presidente Franco Bassanini nei giorni scorsi ed entrambi i fronti restano aperti. La lettera d’intenti con Vodafone e Wind era stata prorogata a fine febbraio ma non si esclude che possa essere ulteriormente prolungato il tempo delle discussioni.