A Roma il 2° Forum Esg 2030 promosso da Diligentia Ets con Unioncamere: Pmi in ritardo

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“Il Pianeta è un dono, dobbiamo restituirlo in buone condizioni alle nuove generazioni”: è il titolo dell’intervento con il quale il presidente di Diligentia Ets, Cesare Saccani, ha aperto i lavori del 2° Forum Esg 2030, svoltosi a Roma, nella sede di Unioncamere, il 18 e il 19 aprile scorsi. Il convegno è stato organizzato da Diligentia Ets (Associazione no-profit dedita ai temi della responsabilità d’impresa e dello sviluppo sostenibile) in collaborazione con Unioncamere. Moderato dal direttore responsabile della rivista Economy Sergio Luciano, ha visto la presenza, tra gli altri, dell’ex ministro Enrico Giovannini e di Silvia Grandi, direttore generale Economia Circolare del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

in foto Cesare Saccani, presidente
Diligentia Ets; Silvia Grandi, direttore generale Economia Circolare, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica; Enrico Giovannini
direttore scientifico ASviS

Lo scenario attuale
Tema della prima sessione è stato l’attuale scenario rispetto all’Agenda ESG 2030 Onu e il ritardo nella sua applicazione da parte di molte imprese italiane. Un ritardo che non possiamo più permetterci. Enrico Giovannini, in qualità di direttore scientifico dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ha ammonito: “Non faziosi ambientalisti, ma Oxford Economics ci spiega che tra gli scenari possibili c’è quello della catastrofe globale, legata al fatto che se la temperatura sale di due gradi e non di 1,5, che doveva essere la soglia, nel 2100 il PIL va a zero, perché ci estingueremo”. E ha aggiunto: “Se voi dite a un’impresa: puoi fare quel che ti pare, ma fra settant’anni sei morta, si capisce da che parte oggi si deve stare, perché ogni imprenditore guarda e deve guardare al futuro. La sostenibilità non è essere buoni, ma salvarci tutti la pelle. Si è a un bivio tra chi crede che siamo entrati in una fase nuova del capitalismo – e chi lo capisce ne trarrà i benefici – e chi non lo capisce soccomberà”.
A portare i dati sulla situazione Andrea Alemanno, Head of Public Affairs & Corporate Reputation di Ipsos. “Quello della sostenibilità è un tema giovane – ha spiegato -. Dieci anni fa lo conosceva solo una persona su nove. L’anno di svolta è stato il 2015, con l’Expo in Italia e l’Enciclica del Papa; poi è arrivata Greta Thunberg e il tema è diventato pop. Le imprese che cosa pensano? Un numero esiguo di aziende ha una visione di lungo periodo. Due su tre hanno adottato delle strategie, e nove su dieci hanno capito che è importante raccontare di essere sostenibili, ma poi occorre passare ai fatti. E se da una parte aumentano le persone che vogliono avere stili di vita davvero sostenibili, aumentano oggi gli “ecoscettici”.

Buone notizie
Le buone notizie sul futuro della sostenibilità nel Paese sono arrivate dalle altre sessioni dei lavori. Il Position Paper “Esg nel rapporto impresa – filiera di fornitura responsabile” e il Discussion Paper “Esg nel rapporto impresa – banche”. In particolare durante i lavori del 2° Forum Esg  2030 è emerso che sempre più aziende sono coinvolte nella valutazione ESG per diversi motivi: richiesta dei buyers, delle banche, per partecipare a gare. Autovalutazioni complesse, costose e time consuming, soprattutto per le PMI, e risultano non credibili, affidabili e comparabili per la mancanza di trasparenza sugli indicatori e sulla metrica utilizzati.
Si è ricordato anche come il settore finanziario è chiamato in questi anni a svolgere un ruolo di primo piano per guidare la transizione verso un’economia più sostenibile e attenta e ad equilibrare la crescita economica con la tutela degli aspetti sociali, ambientali e di etica. Attraverso le proprie decisioni sull’allocazione delle risorse finanziarie, banche e operatori finanziari contribuiscono a sostenere e indirizzare lo sviluppo economico e sociale.
Il quadro normativo consente alle imprese la produzione di valutazioni di sostenibilità certificate da un Organismo (terza parte indipendente) accreditato su programmi che si basano su norme internazionalmente riconosciute e con processi di controllo trasparenti, qualificati e certificati sia a monte sia a valle di tutta la filiera delle imprese.

La proosta di un passaporto Esg
Durante l’incontro Diligentia ha quindi proposto di creare un Passaporto Esg, uno strumento unico di valutazione su tutti gli aspetti e rischi Esg rilasciato da terze parti accreditate rispetto a norme internazionali che consenta di soddisfare le richieste di informazioni di sostenibilità provenienti da banche e investitori, buyers e stazioni appaltanti, pubblica amministrazione e altre parti interessate.
Si è parlato di formazione universitaria e post-universitaria e della crescente ricerca da parte delle aziende di professionisti specializzati nei diversi ambiti della sostenibilità d’impresa con la presentazione del dettagliato report realizzato da Diligentia Ets e Cueim e finanziato dal Mmase. Anna Bombonato, in rappresentanza del Ministero ha sottolineato “l’importanza di creare una “cultura della sostenibilità, coinvolgendo tutti i soggetti e i territori”. Un caso positivo segnalato di interconnessione tra imprese e università è quello dell’Università degli Studi di Bergamo, che porta avanti progetti concreti con le imprese. La formazione cambia e le università hanno delle linee guida comuni in fatto di sostenibilità, per formare i leader del futuro.

Le altre sessioni
Tra le altre sessioni, fondamentale per i contenuti è stata quella dedicata alla convergenza internazionale degli standard sull’informativa di sostenibilità con presentazione della PdR Uni / Accredia / Diligentia Ets“Rendicontazione di sostenibilità (Csrd-principi e requisiti per l’attestazione di conformità external assurance), entratra così nella fase di discussione pubblica. Presentato anche l’accordo Iaf (International Accreditation Forum) – Iesba (International Ethics Standard Board for Accountants) per utilizzare lo Iesba Code of Ethics nell’accreditamento di programmi e di organismi.
È seguita una sessione dedicata al turismo sostenibile con Paolo Manca, vice presidente Federalberghi e Marco Sprizzi, ceo di Expedia Group. Fiore all’occhiello del settore, il caso Mangia’s, marchio che conta resort e alberghi in Sicilia e Sardegna e ha acquisito di recente il prestigioso Grand Hotel Et Des Palmes di Palermo. Al ceo e presidente Marcello Mangia è stato consegnato il certificato Get It Fair (Gif) responsible organization, un’asserzione etica rilasciata nell’ambito del programma Get It Fair “Gif Esg rating and reporting assurance” conforme alla norma Iso/Ts 17033.
Sono infine state presentate le conclusioni delle attività del programma “Imprese, inclusione e parità di genere” condotto a partire dall’anno scorso dalla Commissione Tecnica Parità di Genere Diligentia Ets con l’adesione al Manifesto sulla parità di genere promosso dal Winning Woman Institure e la presenza tra gli altri di Sonia Malaspina, direttrice delle Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Danone, e di Mauro Ghilardi, Direttore People & Transformation A2A.