Addio al regista Yoshishige Yoshida, maestro della nouvelle vague nipponica

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(foto da bacheca Facebook di Film at Lincoln Center)

Il regista giapponese Yoshishige Yoshida, noto per il suo stile d’avanguardia, uno dei maestri della nouvelle vague nipponica con i colleghi Nagisa Oshima e Masahiro Shinoda, è morto di polmonite in un ospedale di Tokyo giovedì 8 dicembre all’età di 89 anni. Ammiratore di Alain Resnais e di Michelangelo Antonioni, Yoshida deve a loro l’enfasi data nelle sue opere a immagini di sorprendente pittoricità. I suoi film sono pungentemente satirici e in buona misura grotteschi e paradossali. Costituisce un vero melodramma anti-drammatico su un incontro amoroso che ha come sfondo la storia del dopoguerra in Giappone. Dopo l’esordio nel 1960, Yoshida dirige nel 1962 “Le terme di Akitsu”, un vero melodramma anti-drammatico su un incontro amoroso che ha come sfondo la storia del dopoguerra in Giappone. Da allora con Oshima e Shinoda, Yoshida si fa notare come portabandiera di un nuovo movimento cinematografico in Giappone. Yoshida ha affrontato temi sociali, politici e sessuali in film come “Eros + Massacro” del 1970 e “Colpo di Stato” del 1973. In particolare “Eros * Massacro”, considerato il suo capolavoro, mette in scena la relazione dell’anarchico Osugi con tre donne: Yasuko Hori, la prima moglie; Noe It, la “compagna” che verrà assassinata con lui nel 1923, e Itsuko Masaoka, una militante che accoltella l’uomo nel 1916; parallelamente, due studenti del 1969 discutono sulle teorie politiche e sulle idee di amore libero che Osugi difendeva. Tra gli altri film di Yoshida si ricordano “Cime tempestose” del 1988, ispirato all’omonimo romanzo di Emily Bronte, e “La donna nello specchio” del 2002, che ‘rilegge’ il bombardamento atomico statunitense di Hiroshima, entrambi presentati al Festival di Cannes. Nato a Fukui il 16 febbraio 1933, dopo la laurea all’Università di Tokyo Yoshida entrò nella casa di produzione cinematografica Shochiku nel 1955, che poi lasciò nel 1964, insieme ad altri colleghi, per avere maggiore libertà artistica fondando una propria compagnia di produzione. Nel 1973 il grande insuccesso di “Colpo di Stato” costò al regista oltre 10 anni di inattività prima di riuscire a riprendere la sua carriera con “Ningen no yakusoku”, con cui fu selezionato per la sezione ‘Un Certain Regard’ del Festival di Cannes 1986. Oltre all’attività di regista ha scritto dei libri sul cinema, vincendo anche dei premi. Sposò l’attrice Mariko Okada, figlia dell’attore Tokihiko Okada.